VIAREGGIO.Dal Viareggio alla Nazionale, come Giulio Cappelli, Carlo Biagi, Alberto Bertuccelli, Adolfo Gori, Totò Di Natale e Simone Zaza approdati alla maglia azzurra partendo dalle prima esperienze da professionisti con la maglia bianconera così come Mijgen Basha che ha vestito più volte la maglia della nazionale dell’Albania. Alla lista si aggiunge il nome di Leonardo Pavoletti che ha vestito la maglia delle zebre nel campionato di C/2 2008/2009 prima di spiccare il volo verso le categorie che contano. Un' altra piccola "chicca" per il Viareggio proprio nell'anno del centenario.
LE NOTTI MAGICHE DI LEONARDO PAVOLETTIChiamale, se vuoi, emozioni 🇮🇹⚽🤩 #azzurri#italialichtenstein#esordio#golpic.twitter.com/wsKXsSi0eW
— Leonardo Pavoletti (@Pavoletti) March 26, 2019
“Tu chiamale, se vuoi, emozioni” ha twittato Leonardo Pavoletti nella notte, sicuramente insonne, dopo il match con il Liechtestein. Già perché esordire con un gol all’esordio con la maglia che tutti i bambini sognano, quella della Nazionale (58° toscano a vestire la maglia azzurra nella serata del Tardini che visto la prima volte di un altro toscano: il pontederese Gianluca Mancini) è cosa che capita a pochi oltretutto dopo una manciata di minuti (quattro) dall’ingresso in campo al posto di Quagliarella.
Un esordio da conservare nel libro dei ricordi magari assieme a quello con la maglia bianconera dell’Esperia del presidentissimo Stefano Dinelli avvenuto in un pomeriggio di ottobre di 11 anni fa a San Marino quando il ragazzone livornese figlio di un maestro di tennis, scovato nel Picchi Livorno (dove aveva già segnato a raffica) da Andrea Gazzoli, fu buttato nella mischia da Alfredo Aglietti segnando il gol del 2-2 cinque minuti dopo avere preso il posto di Samuele Barsotti. Il primo dei sei gol realizzati con la maglia del Viareggio, partendo spesso dalla panchina (i titolari erano gli esperti De Angelis e Franchini) ai quali seguirono quelli con Prato, Sangiovannese, Sangiustese e Giulianova contro il quale Leo segna la sua prima doppietta da professionista. In bianconero, proprio come era accaduto a Di Natale venti anni prima.
L'ESORDIO BIANCONERO
Un esordio da conservare nel libro dei ricordi magari assieme a quello avvenuto undici anni prima, nell’ottobre del 2008, con la maglia bianconera dell’Esperia Viareggio. Lo scenario è lo stadio di San Marino, il campionato quello di serie C/2. I bianconeri, sotto di due gol, hanno accorciato le distanze e nei minuti finali Alfredo Aglietti si gioca il jolly mandando in campo il ragazzone livornese figlio di un maestro di tennis, scovato nel Picchi Livorno da Andrea Gazzoli e Gianni Rossi. E' vero che Leo ha già tre campionati di serie D alle spalle (con 44 reti) ma quello è il suo esordio tra i professionisti. Ma il giovanotto non si lascia prendere troppo dall'emozione e ripaga la scelta del suo allenatore mettendo a segno il gol che consente ai bianconeri di lasciare imbattuti il Titano.
Subito in gol alla prima tra i professionisti. Roba da predestinati. Il primo dei sei centri messi a segno complessivamente in quella stagione partendo spesso dalla panchina, visto che i titolari si chiamavano Bonuccelli, De Angelis e Franchini, ai quali faranno seguito quelli contro Prato, Sangiovannese, Sangiustese e Giulianova. E contro gli abruzzesi Leo segna la sua prima doppietta da professionista (imitando un certo Totò Di Natale, doppiettista per la prima volta anche lui con la maglia a strisce bianconere) anche se per quella gara lui ha sempre sostenuto di avere segnato un terzo gol che la statistica attribuisce invece ad un compagno.
Pavoletti che è uno dei pochi giocatori in attività ad avere segnato dalla serie D alla serie A (come lui altri toscani come Barzagli, Diamanti e Pasciuti) non ha mai dimenticato la sua esperienza viareggina e nemmeno un’ora dopo il post pubblicato su Facebook da Stefano Dinelli non ha mancato di ringraziare il suo ex presidente: «Grazie Stefano!! Mi fanno commuovere queste tue belle parole. Grazie di cuore».
Una soddisfazione anche per Andrea Gazzoli che ha sempre avuto un debole per il giocatore livornese e che è già preoccupato perché tra tre settimane la sua Spal sarà ospite alla Sardegna Arena: «Lo acquistammo a metà con il Sassuolo che poi successivamente ne acquisì l’intera proprietà. Se mi aspettavo che finisse in Nazionale? Certe cose sono difficili da preventivare, di certo la chiamata in azzurro se è meritata figlia di un rendimento costante. Sono veramente contento per lui anche se mi auguro che quando lo affronteremo non ci faccia gol».
TUTTO EBBE INIZIO CON GIULIO CAPPELLI
Viareggio. Nella sua storia centenaria il Viareggio non ha mai militato in serie A. Ma il suo nome compare indelebile tra 108 società italiane che hanno fornito giocatori alla Nazionale. Tra questi Giulio Cappelli che dopo avere chiuso il campionato di serie B con il Viareggio viene convocato da Vittorio Pozzo per la squadra che rappresenterà l'Italia alle Olimpiadi di Berlino.
Cappelli si guadagna anche i gradi di capitano e gioca le prime due partite (realizzando anche un gol) prima di alzare bandiera bianca a seguito di un infortunio patito contro il Giappone. Ed è proprio contro la squadra del Sol Levante che si consegna alla leggenda Carlo Biagi. Viareggino doc, cresciuto nelle file del Viareggio, è uno degli immortali che il 21 maggio del 1933 sconfiggono la Lucchese nello spareggio per l'ammissione in serie B giocato a Livorno. Pozzo si ricorda di questa mezz'ala dal gol facile, passato nel frattempo al Pisa, per averlo notato in una amichevole che un paio di anni prima gli azzurri avevano disputato a Viareggio contro le zebre e lo porta in Germania.
Quel 7 agosto di 83 anni fa al Mommsenstadion di Berlino il giocatore viareggino si scatena e realizza quattro reti, un record solo uguagliato tanti anni dopo da altri cinque giocatori tra i quali spiccano i nomi di Omar Sivori, Gigi Riva e Roberto Bettega. Viareggino è anche Alberto Bertuccelli per tutti "Nappita", terzino che anticipa i tempi dedicandosi anche alla fase offensiva. Fa il suo esordio in Nazionale, tre anni dopo avere lasciato il Viareggio, quando è in procinto di passare dalla Lucchese alla Juventus (con la quale vincerà due scudetti) il 22 maggio del 1949. Una data storica perché va in campo (contro l'Austria) la prima nazionale del dopo Superga. Bertuccelli vestirà altre cinque volte la maglia azzurra con il cruccio di non aver potuto partecipare ai mondiali del 1950 causa un infortunio. Altro viareggino partito per il grande calcio dopo avere indossato la maglia del Viareggio è Adolfo Gori, "Titti" per i viareggini, mediano che aveva esordito con le zebre in serie D prima di essere ceduto alla Lucchese, trasferimento che per lungo tempo gli varrà l'appellativo di "traditore".
Gioca la sua unica partita in Nazionale (veste la maglia della Juventus con la quale vince uno scudetto ed una Coppa Italia) il 25 giugno del 1967 a Bucarest contro la Romania battuta dal gol del pratese Mario Bertini, gara che segna l'esordio come Ct unico di Ferruccio Valcareggi che in precedenza aveva collaborato con Helenio Herrera. In tempi a noi più recenti sono arrivati a vestire la maglia azzurra due attaccanti letteralmente esplosi con la maglia del Viareggio, come Totò Di Natale e Simone Zaza senza dimenticare che ha vestito il bianconero anche Migen Basha, nazionale dell'Albania.