VIAREGGIO. Le chiamate arrivano tutte da numeri stranieri. Tunisini, soprattutto. Ma anche con il prefisso della Moldavia, del Kosovo, della Bielorussia, persino della Gran Bretagna. Rispondere è impossibile. Si riceve uno squillo, mai due. Il trucco di chi chiama, infatti, è farsi richiamare. E a quel punto parte il prosciugamento del credito telefonico.
Si chiamano Ping calls, gli squilli truffa che negli ultimi giorni stanno nuovamente colpendo la Versilia, dopo una prima ondata lo scorso inverno. Decine le segnalazioni di chiamate da numeri falsi trovate nei telefonini. Al momento non risultano denunce né alla polizia postale né ai carabinieri per crediti spariti, ma non è detto che non sia successo.
La truffa
La chiamata, come detto, consiste in un semplice squillo e arriva da un numero con prefisso straniero. Vengono chiamate Ping calls, da ping che nel gergo informatico è l’invio di un dato a cui dovrebbe seguire una risposta in un determinato tempo: in questo caso l’interesse non sta nel tempo trascorso, ma nella richiamata (call). Chi, per curiosità o perché aspetta una telefonata da quel Paese, prova a richiamare il numero viene reindirizzato automaticamente a una linea a pagamento dal costo di ben 1, 50 euro al secondo. Soldi che non vanno alla compagnia telefonica, ma nelle tasche di ignoti. Nell’ipotesi peggiore (per chi ad esempio non utilizza carte ricaricabili, ma ha l’addebito sul conto), i truffatori riescono ad arrivare ai dati della carta di credito o dei conti correnti.Prefissi: la black list
Le chiamate, come detto, arrivano tutte da numeri stranieri. In Versilia sono stati segnalati soprattutto numeri con il prefisso della Tunisia (+216), ma nella black list ci sono anche numeri con i seguenti prefissi: +373 (Moldavia), 678 (Vanuatu, Sud Pacifico); +383 (Kosovo); +375 (Bielorussia); +371 (Lettonia); + 255 (Tanzania); + 44 (Gran Bretagna). Molti di più rispetto allo scorso anno. In genere dall’altra parte della cornetta non ci sono persone, ma software che compongono numeri a caso o rubriche telefoniche comprate sul web in maniera illegale. E chi richiama, in sottofondo, sente voci che sembrano estratte da film a luci rosse. C’è chi riaggancia subito e chi rimane incollato al telefono. E ciao credito.
Le indagini
Negli ultimi mesi, in Versilia, non sono state presentate denunce alle forze dell’ordine. Anche perché – nel caso qualcuno ci sia cascato – non è per tutti automatico collegare la perdita del credito alla chiamata fatta. È più facile pensare a un servizio aggiuntivo inserito a propria insaputa nella tariffa dagli operatori telefonici. Trovare i tuffatori, poi, non è così semplice. La tecnologia corre più veloce degli strumenti di chi indaga, senza dimenticare che chi agisce, lo fa dall’estero.
Le raccomandazioni
Le chiamate, spiega in un post sui profili social la polizia postale, «arrivano in genere di sera, tra le 18. 30 e le 20. 30 quando la maggior parte delle persone è più libera dal lavoro e più propensa a richiamare. Che è la cosa da evitare assolutamente. Se vi capita, invece – continua la polizia postale –, consigliamo di denunciare subito il fatto alla polizia di Stato per permettere agli investigatori di raccogliere quanti più elementi sul caso».