VIAREGGIO. Novanta giorni di proroga, a partire dal 18 settembre, per il deposito delle motivazioni relative alla sentenza della terza Corte d’Appello di Firenze in merito al disastro ferroviario di Viareggio, 32 vittime il 29 giugno del 2009. La sentenza di secondo grado era stata emessa il 20 giugno scorso, nove giorni prima del decimo anniversario del disastro ferroviario. . La presidente della Corte d’Appello di Firenze, Margherita Cassano, ha accolto la richiesta della presidente della terza sezione penale, Paola Masi (che le sentenza firma insieme ai colleghi Anna Favi e Giovanni Perini) «rilevato», si legge nel provvedimento, «che sussistono i presupposti per l’adozione del richiesto provvedimento di proroga». Tenuto conto - scrive la presidente Cassano - «della particolare complessità della stesura della motivazione della sentenza pronunziata il 20 giugno 2019». Complessità desumibile «dall’articolazione in 347 pagine delle imputazioni formulate (tra cui disastro ferroviario ed omicidio colposo plurimo), dal numero degli imputati (trenta), delle parti civili (oltre cinquanta), dei responsabili civili (dieci), delle società imputate (sette), dalla ponderosa motivazione della sentenza di primo grado (oltre mille pagine) conseguente ad un dibattimento protrattosi per circa tre anni, dal 13 novembre 2013 al 31 gennaio 2017, e con settanta udienza istruttorie nel corso delle quali sono stati esaminati numerosissimi testimoni ed è stata acquisita una rilevante mole di documenti (contenuti in oltre cento faldoni), dalla molteplicità e complessità delle questioni prospettate con i motivi di appello sviluppati in centinaia di pagine, dall’impegno del dibattimento di secondo grado sviluppatosi in trenta udienza contenute in cinque mesi, dal copioso materiale documentale acquisito, comprese memorie difensive particolarmente approfondite».
Numeri da brividi per quello che è il disastro ferroviario più grave per le Ferrovie italiane dal dopoguerra. E che ben rendono la misura di quanto i familiari delle vittime hanno dovuto affrontare lungo i dieci anni di iter della giustizia.
Motivazioni d’Appello, dunque, sotto l’albero di Natale. Da lì in poi scatterà l’orologio per i termini di scadenza dei ricorsi in Cassazione.