MILANO. Una giovane studentessa che dall’ambiente tranquillo della provincia si trova catapultata per caso, mentre cerca lavoro per pagarsi gli studi, in una rivista di moda, nel pieno del fervore e della creatività della Milano anni 70. Greta Ferro è Irene Mastrangelo, l’outsider destinata a una brillante carriera, protagonista di “Made in Italy” la serie dedicata alla nascita della grande moda italiana, che Canale 5 manda in onda da domani in prima serata.
«Irene viene da una famiglia del Sud che le ha impartito un’educazione severa, basata su una mentalità tradizionale: quando entra in contatto con mondo della moda, stravagante e ricco di stimoli, ne resta stupita, ma anche affascinata», spiega Ferro, 25 anni, frangia e ricci castani, affermata modella e qui al debutto da attrice. Entrata in punta di piedi nella redazione di “Appeal”, Irene stringe amicizia con l’altra giovane assistente, la disinibita Monica (Fiammetta Cicogna), e viene “adottata” dalla pur severa Rita (Margherita Buy), la redattrice senior, anticonformista e sempre in polemica con Nava (Sergio Albelli), il vicedirettore, attento solo all’aspetto economico. Nel cast Marco Bocci, attraente e misterioso fotografo di moda; Andrea Bosca, un imprenditore tessile di Como; Giuseppe Cederna, e con la partecipazione straordinaria di Raoul Bova nel ruolo di Giorgio Armani, Claudia Pandolfi (Rosita Missoni), Stefania Rocca (Krizia), Enrico Lo Verso (Ottavio Missoni).
È un affresco di un periodo in cui un gruppo di talenti visionari cambia la storia della moda, dando il via alla straordinaria avventura del made in Italy e sfidando il predominio dell’haute couture francese. Sono anche gli anni del divorzio, delle battaglie per i diritti delle donne, del terrorismo e degli scontri di piazza. «Intelligente, istintiva, determinata, creativa, in gamba, Irene scopre aspetti di sé che non conosceva, non si lascia spaventare dalle novità, si adatta facilmente e non giudica questo mondo straordinariamente libero, totalmente diverso rispetto a quello dal quale proviene – racconta Ferro – E si lancia con tutta se stessa nelle sfide di quei tempi, in una società attraversata dai venti di cambiamento e soprattutto dalle spinte verso l’emancipazione: la moda è sempre stata avanti, da Mary Quant ad Armani ha sempre esaltato la libertà femminile, la consapevolezza con cui le donne possono e devono vivere i loro diritti – sottolinea Greta, che ha condensato nella sua interpretazione l’esperienza fatta sulle passerelle – La moda mi ha insegnato tanto, mi ha permesso di percorrere un cammino simile a quello di Irene. È un mondo che, oggi più che mai, abbandonati i canoni più rigidi di un tempo, si fa portavoce di un messaggio di diversità e di inclusione». —