PISA. Aristarco di Samo, filosofo greco, fu il primo a teorizzare l’eliocentrismo, sferrando il primo colpo mortale (ma ci vorrà tempo per far digerire la cosa all’umanità) all’ego degli homo sapiens sapiens. Siamo nel III secolo avanti Cristo, in una Grecia popolata di filosofi che sono anche scienziati e che è bello immaginare col naso all’insù a interrogarsi sulla vita, sulle sue origini e su quelle del mondo intero. Sarà forse solo un caso che ben più di duemila anni dopo un altro greco con strumenti ben più sofisticati dei semplici occhi - ma forse con la stessa curiosità - osservi, anzi ascolti, l’universo al quale il suo illustre compatriota volgeva lo sguardo chiedendosi se non fosse la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa.
Quel greco contemporaneo è Stavros Katsanevas, direttore di Ego, l’osservatorio gravitazionale europeo che “ascolta” l’universo grazie all’interferometro Virgo che si trova a Cascina. Il professore è anche il curatore della mostra "Il ritmo dello spazio" in corso al museo della Grafica dell’Università di Pisa, nel cuore della città della Torre, a Palazzo Lanfranchi. E per la comunità di lettori Noi Tirreno ha deciso, per un giorno, di vestire i panni della guida.
L’appuntamento per i lettori del Tirreno è lunedì 10 alle 15. E ci sono ancora alcuni posti a disposizione per chi volesse iscriversi (bastano pochi clic).