PISTOIA. Tutti i muri si rompono con una breccia. Fatta di carattere e voglia di vedere cosa c’è di là del muro. E per la formichina OriOra al di là del muro (Carrea dixit) di qualità che è la Reyer Venezia campione d’Italia, c’è un capolavoro.
La terza vittoria filata in casa, vitale per stare in scia della lotta salvezza, ottenuta picconando dal 10’in poi le sicurezze ospiti. Sotto di 11 dopo 8’, di 5 all’intervallo, poi sopra di 16 a 4’dalla fine sfiorando l’inferno se la Reyer azzecca la mattonella sull’ultima azione. Perché Pistoia– Venezia è stata tante partite in una, in un’arena finalmente caldissima dall’inizio alla fine. E alla fine lo spettacolo dello sport ha ribaltato il copione: Reyer rimasta “Umana” (lo sponsor del patron– sindaco Brugnaro), Pistoia disUmana. Gettando “Another brick in the wall”, un altro mattone nel muro, come cantavano i Pink Floyd in quell’album capolavoro uscito 40 anni fa esatti. Facendo crollare– almeno in una gara– “il muro di Berlino” di una classifica spaccata tra big e cenerentole. Per una sera la Cenerentola biancorossa è tornata quella che sale al ballo, rimandando a casa la capolista a mani vuote.

Il sapore dell’impresa, riattaccandosi ad una partita che dopo 8’ sembrava scappare come a Brindisi. Quando seconde linee Reyer del calibro di Daye (mvp dei playoff scudetto) e del grande ex, l’azzurro Filloy, hanno spinto sul 10– 21 con uno 0– 10 di parziale. Dopo il timeout di Carrea, la panchina di casa (Wheatle e Landi) dimezzano lo svantaggio alla prima sirena (16– 21) portando Pistoia a rimontare su quel treno che si chiama desiderio. Un desiderio costruito in un secondo quarto più gagliardo in cui, svegliata dalle triple di Dowdell, Salumu e capitan Della che rispondono ai tiratori reyerini, passa avanti 27– 25. La Reyer sembra controllare senza strafare, ma soffre Salumu vero punteruolo nel muro orogranata. Al riposo Pistoia è sotto 41– 46 ma esce tra gli applausi. Che forse le danno il là per il grande terzo quarto: nel valzer delle triple (6) nei primi minuti, 4 sono di casa (2 Petteway, Dowdell e Johnson per il 54– 56).
Dowdell esorcizza con la preghiera del 57– 56 qualche dubbia decisione arbitrale. Si scaldano gli animi, Della Rosa fa due falli in serie, tecnico alla panchina ma Pistoia tiene al 30’(69– 68) dopo un quarto da 28– 22. L’ultimo periodo è un ottovolante di emozioni: Wheatle inaugura un 17– 2 di parziale OriOra per il massimo vantaggio biancorosso (86– 70 al 36’). Nel mezzo Venezia perde palloni, staffe e allenatore con De Raffaele espulso per due tecnici. Pistoia è ad un passo dal miracolo, ma Venezia (che perde per falli anche Watt e Bramos, mentre Petteway esce per Pistoia) si desta e prova in extremis a impedirglielo. Il controparziale Reyer è devastante: 3– 17 a 34” dalla fine con Chappell (uno dei migliori) l’89–87 in gioco. Johnson esausto (come l’OriOra) sbaglia, a rimbalzo la spunta Venezia. Ma gli dei del basket gettano l’ultimo mattone (Daye e Chappell sprecano i tiri di vittoria e pari) e il muro è abbattuto. —