ROMA. "E' stato raggiunto l'accordo per un governo politico M5s-Lega con Giuseppe Conte presidente del Consiglio". Lo affermano Luigi Di Maio e Matteo Salvini in una nota congiunta.
Carlo Cottarelli è salito intorno alle 19.30 al Colle per rimettere il mandato.Il presidente Sergio Mattarella lo ha ringraziato per il senso delle istituzioni mostrato e ha convocato al Quirinale Giuseppe Conte per le 21.
L'accordo è stato raggiunto al termine di un vertice alla Camera tra Salvini e Di Maio durato 4 ore, al quale a un certo punto si è aggiunto anche il professor Conte, arrivato da Firenze. La parte più difficile era la ripartizione dei ministeri di maggior peso.
Vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e Sviluppo: Luigi Di Maio. Vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno: Matteo Salvini. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti (Lega). Economia: Giovanni Tria (Lega). Esteri: Enzo Moavero Milanesi. Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S). Politiche comunitarie: Paolo Savona. Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S). Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno(Lega). Affari regionali: Erika Stefani (Lega). Sud: Barbara Lezzi (M5S). Famiglia e disabili: Lorenzo Fontana (Lega). Difesa: Elisabetta Trenta (M5S). Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega). Infrastrutture: Mauro Coltorti (M5S). Istruzione: Marco Bussetti (Lega). Beni culturali: Alberto Bonisoli (M5S). Salute: Giulia Grillo (M5S). Ambiente: Sergio Costa.
IL SONDAGGIO. Intanto l'istituto Demopolis diretto da Pietro Vento ha condotto un'indagine sullo stato d'animo dei cittadini nella crisi di governo che si avvia a conclusione. Un’ampia maggioranza di italiani, il 54%, si era dichiarata preoccupata per l’attuale situazione politica del Paese: 3 su 10 si sono dichiarati irritati per quanto sta accadendo nei palazzi della politica; deluso l’11% degli intervistati.

“I fatti degli ultimi giorni – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – hanno contribuito, come è naturale, a determinare significative variazioni nel consenso ai partiti. Un primo segno riguarda l’astensione che, se si tornasse oggi alle urne, crescerebbe di 5 punti”.
Demopolis ha poi misurato il peso dei partiti. Il Movimento 5 Stelle avrebbe oggi il 30%; la Lega, in crescita, conquisterebbe il 26%. Più distanti il Pd al 19% e Forza Italia all’11%.
(notizia in aggiornamento)