Uffa che barba? Ma non scherziamo! Negli ultimi mesi il "barbone" è stato definitivamente sdoganato e questo successo lo deve tutto o quasi ad un gruppo di sportivi di grido.
Sono tantissimi gli under 25 che hanno deciso di coltivare il pelo sul viso con cura e passione. La barba e l'uomo hanno un rapporto stretto. Soltanto pochi anni fa per la legge talebana era illegale radersi oppure era addirittura tassata ai tempi dei Borgia (primi del Cinquecento). Ma queste sono altre storie e allora torniamo ai nostri eroi barbuti che si danno battaglia in competizioni sportive.
Il testimonial di casa nostra è Davide Moscardelli, il primo ad abbandonare il rasoio e a lanciare ufficialmente la moda. Due suoi discepoli sono Andrea Pirlo e Daniele De Rossi. Lo juventino è un filino più sobrio, mentre il romanista sta lavorando duro e la sua barba biondorossiccia promette bene.

Davide Moscardelli
Andrea Pirlo
Daniele de Rossi
Chi cerca di variare sul tema è Adam Clayton, centrocampista di 24 anni, crescito nel Man City e oggi stella dell'Huddersfield, serie B inglese. Ecco, il ragazzo nato a Manchester ogni anno si tinge la barba in base ai colori della sua squadra e dal 2012 scende in campo con i peli del volto bianchi e celesti. Se il calcio detta legge in Europa, il basket fa tendenza negli Usa, James Harden, ventunesimo giocatore più pagato d'America con 15 milioni di dollari a stagione e punto di forza degli Houston Rockets e della nazionale, è il barbuto d'eccellenza.
Nel rugby la barba fa meno notizia con Sébastien Chabal avanti anni luce a tutti o quasi, ma va segnalata quella del canadese Adam Kleebergers. Luca Paolini, maglia rosa per qualche giorno al Giro 2013, spicca tra i ciclisti barbuti italiani.
Adam Clayton
James Harden
Sébastien Chabal
Adam Kleebergers
Luca Paolini