PRATO. La Toscana resta arancione e anche Prato rimarrà arancione la prossima settimana, con le scuole regolarmente aperte lunedì. Questa l'indicazione emersa nelle ultime ore dopo il confronto tra la Regione e il governo e i contatti tra il presidente Eugenio Giani e i sindaci delle città più importanti. Ma la situazione potrebbe cambiare molto presto se la curva del contagio da Covid non migliorerà. Intanto il Comune potrebbe adottare ordinanze specifiche per evitare gli assembramenti, in particolare il divieto di soffermarsi davanti a bar e locali dopo aver preso bevande o cibo da asporto, che in realtà è già in vigore ma verrebbe rafforzato e fatto rispettare scrupolosamente.
Nel corso della diretta Facebook di stasera, 5 marzo, il presidente Giani ha spiegato che avrà tre distinti incontro coi sindaci della provincia di Siena, dell'Empolese Valdelsa e di Prato (alle 22) per discutere di provvedimenti che potrebbero essere presi domani e che entreranno in vigore lunedì 8 marzo. Dalle sue parole è sembrato che si potesse andare verso una chiusura delle scuole anche a Prato, ma al Comune risulta che le scuole saranno regolarmente aperte (con le limitazioni attuali della didattica a distanza, soprattutto alle medie superiori). Del resto il sindaco Matteo Biffoni ha ripetuto più volte negli ultimi giorni che la chiusura delle scuole sarebbe l'extrema ratio e che si batterà fino all'ultimo per evitarla, convinto com'è che non siano le aule il principale veicolo di contagio.
La provincia di Prato ha attualmente un'incidenza settimanale di casi in rapporto alla popolazione di 249 per centomila residenti, molto vicina al limite di 250 che potrebbe far scattare la zona rossa, ma a preoccupare di più è la pressione sull'ospedale. Rispetto alla seconda ondata di ottobre e novembre c'è un minore numero di casi in assoluto ma un maggiore numero di ricoveri. Questo rende necessario un ulteriore sforzo per evitare che il contagio si estenda.