PRATO. Lunedì: ora di italiano a Montemurlo. Martedì: l’ora di matematica nella sede distaccata del Rodarino. Mercoledì: ci si sposta ancora, si va al Marconcino. Non chiamatelo scuola-spezzatino, il liceo artistico Brunelleschi. Eppure lo scenario di studenti con lo zaino sempre in spalla, pronti a saltare da un edificio a un altro, è quello che potrebbe verificarsi dal prossimo 16 settembre. Tre delle dieci aule ricavate dal Marconcino, dove l’artistico era presente fin dall’anno scorso, saranno cedute al Brunelleschi mentre le altre dieci aule del Rodarino – l’edificio di proprietà del Comune finora utilizzato dalle medie Buricchi – saranno suddivise fra gli studenti del Livi e quelli del Brunelleschi.
Il presidente della Provincia Francesco Puggelli sta facendo dell’edilizia scolastica il suo cavallo di battaglia. «A differenza di altre realtà, qui a Prato non viviamo situazioni di emergenza per gli spazi e non abbiamo container». Puggelli la definisce una situazione “ponte” per un anno, in attesa di soluzioni definitive. Livi/Brunelleschi e Marconi ma non solo: per il secondo anno, l’istituto Dagomari tornerà nella sede distaccata del centro Ventrone dotato di cinque aule per alleggerire la pressione sulla scuola di via Reggiana.
I numeri. Il 16 settembre la campanella suonerà per 11.042 studenti delle superiori, 270 iscritti in più rispetto all’anno scolastico 2018/2019. Una popolazione scolastica in crescita, quella che siederà sui banchi delle superiori: saranno circa 2.500 le “matricole” (iscritti al primo anno), di cui 270 fuori provincia. «Nonostante il saldo positivo dei nuovi iscritti, non abbiamo respinto nessuno», dichiara soddisfatto Puggelli.
Studenti disabili. Quest’anno la medie superiori accoglieranno 350 studenti disabili. Per loro la Provincia ha investito 756mila euro.