Bello solo a sprazzi. Troppo timoroso. Impreciso. E la Pergolettese ringrazia. Dopo la super vittoria nel derby col Siena il Pontedera si scopre fragile e non va oltre il 2-2 al Mannucci. Certo, gli ospiti arrivavano da due vittorie consecutive e hanno dimostrato di essere in grande forma. Ma si poteva fare qualcosa di più. Soprattutto nel secondo tempo, quando Caponi e Tommasini hanno ribaltato il risultato.
Sembrava che i granata - dopo una prima frazione di gioco con tante ombre e pochissime luci - avessero ritrovato smalto e convinzione. E invece no. È subentrata la paura di vincere, è emersa la stanchezza di un gruppo che viaggia a mille all’ora da inizio campionato. Le condizioni del terreno di gioco non hanno aiutato. Quello del Mannucci è un manto sintetico, ma in seguito alle forti piogge delle ultime settimane si è trasformato in «un pantano in cui è impossibile giocare a calcio», come ha detto a fine partita il tecnico della Pergolettese Fiorenzo Albertini.
Nessun dramma, sia chiaro. Il Pontedera c’è e lo ha dimostrato anche ieri. È mancato un briciolo di coraggio, quello spirito da grande squadra che Caponi e compagni hanno mostrato in più di un’occasione in questa stagione.
La fotografia della partita sta tutta nelle braccia alzate al cielo di mister Ivan Maraia, che a cinque minuti dalla fine si sgola e chiede ai suoi di mantenere il baricentro alto.
Un obiettivo che Maraia ha cercato di centrare gettando nella mischia Bernardini e Calcagni, rispettivamente per Serena e Caponi, puntando tutto su un centrocampo più fresco nella parte finale di gara, per bloccare sul nascere la costruzione dell’azione della Pergolettese.
Nonostante i cambi, però, la musica non è cambiata. Il Pontedera è rimasto schiacciato, la Pergolettese ha preso sempre più fiducia, fino alla raffica di calci d’angolo collezionata nei minuti di recupero. E proprio da un corner dalla sinistra è arrivata la rete di Bakayoko, difensore centrale tutto fisico e potenza, che ha fatto esplodere la panchina gialloblù facendo calare il gelo sul Mannucci.
L’ultimo brivido di un pomeriggio dai tanti volti. Maraia sceglie Risaliti, Piana e Benassai in retroguardia, lasciando a riposo Ropolo e Cigagna. A centrocampo, accanto a Caponi, ci sono Barba e Serena, con Pavan e Mannini sulle corsie esterne. Tommasini vince il ballottaggio con Semprini e si piazza al fianco di De Cenco in attacco. La Pergolettese pensa prima di tutto a non subire gol e si presenta con un ermetico 4-4-1-1.
Si capisce subito che per i granata sarà una partita difficile. La trasmissione di palla è intaccata dalle condizioni del campo, la banda di Albertini pressa con insistenza e sfrutta le imprecisioni del Pontedera. Al 24’ Caponi e Mannini tentano lo scambio sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, ma finiscono per perdere palla e quindi per avviare il contropiede ospite. Agnelli riceve sul centrosinistra guarda Mazzini e lo supera con un pallonetto a giro da leccarsi i baffi.
La reazione del Pontedera c’è, ma porta solo al colpo di testa di Piana (alto) a una manciata di secondi dal rientro negli spogliatoi.
Nella ripresa i granata partono fortissimo. Caponi pareggia con un tiro da fuori straordinario che scavalca Ghidotti, poi Tommasini la butta dentro in scivolata su assist di De Cenco.
Al 10’ del secondo tempo il Pontedera è in vantaggio. I granata però perdono subito lucidità e coraggio, arretrano a difesa del risultato e vengono inghiottiti dal furore agonistico della Pergolettese. Mazzini mette un paio di pezze importanti, poi non può nulla sull’inzuccata di Bakayoko.
Rialzare la testa, continuare a lavorare e riprendere la marcia. È quello che deve fare il Pontedera, che sabato alle 15 sarà di scena a Grosseto contro la Pianese. Poi il recupero al Mannucci col Lecco - mercoledì 11 alle 18,30 - quindi la supersfida, domenica 15, sempre al Mannucci, contro la capolista Monza. —