SAN MINIATO. Fra cartelle, rotelline e qualche pianto lunedì 14 è iniziata la scuola. Alle elementari di Ponte a Egola in via Gioberti però la frase che si è fatta riconoscere nella massa accalcata all'ingresso alle 7,50 è una: "I nostri figli non entrano". Questo hanno deciso i genitori della V^B, che hanno inscenato una protesta, accolto i collaboratori scolastici fra fischi e qualche contestazione, e messo simbolicamente all'ingresso le cartelle dei loro figli. "Dopo due progetti di allestimento di una classe naufragati per la 'scoperta' di mura portanti, i nostri figli ancora non hanno una sistemazione - dicono - Per questo vogliamo parlare subito con un dirigente". La soluzione trovata in extremis, dopo errori e ritardi, era di collocare la classe in un'aula con dimensioni ridotte (e quindi con l'obbligo di indossare la mascherina) per due ore al giorno, e poi all'esterno per il resto della mattinata.
Una protesta non isolata in via Gioberti : i genitori di un'altra quinta, la VC, dopo aver accompagnato i bambini a scuola e averli fatti entrare in una classe che non ritenevano idonea, hanno chiamato i vigili del Fuoco. Per una perizia 'al volo' sugli spazi allestiti per i loro figli. "Ci dicono di fidarci dei tecnici - dicono anche loro, sempre di fronte al cancello. - Ma dopo aver progettato di buttar giù pareti più rivelatasi portanti, voi vi fidereste?".
Fra i dubbi dei genitori dei bimbi entrati, sistemati in una ex aula di informatica, l'assenza di personale Ata e di un bagno al piano, di scale di emergenza, ma anche la presenza di un ballatoio e di una ringhiera ritenuta troppo bassa.