PONTEDERA. Lutto nel mondo della scienza. È morto nella notte fra mercoledì 15 e giovedì 16 novembre il fisico Adalberto Giazotto, pioniere della ricerca sulle onde gravitazionali e ideatore del rivelatore Virgo di Cascina. Giazotto, insieme al suo team, è stato protagonista della scoperta delle onde gravitazionali con lo strumento americano Ligo. La scomparsa all'ospedale Cisanello di Pisa, nel quale lo scienziato da giorni era ricoverato.
VIDEO: Il viaggio nell'interferometro Virgo
Lo ha reso noto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni. Giazotto, 77 anni, è nato a Genova l’1 febbraio del 1940. Durante il periodo bellico ha vissuto a Cogne, in Valle d’Aosta, poi si è trasferito a Milano e infine a Roma. Ha fin da subito mostrato interesse per “il costruire”, in particolare congegni riguardanti le comunicazioni, i trasmettitori, le radio. Svolge i primi studi a Milano e Roma e si iscrive alla facoltà di Fisica nell’università di Roma, laureandosi nel 1964 con una tesi teorica seguita da Rosario Liotta.DALLA FISICA SPERIMENTALE A VIRGO
Benché il suo primo impegno lavorativo sia stato nel campo della fisica sperimentale, Giazotto ha sempre mostrato grande interesse per i problemi teorici, raggiungendo un livello di approfondimento non comune per un giovane sperimentale. Collabora nel gruppo di Edoardo Amaldi e Gherardo Stoppini a esperimenti di elettroproduzione e allo studio dei fattori di forma dei mesoni. Nel ’68, col suo gruppo, si trasferisce in Inghilterra con le apparecchiature e inizia una collaborazione con gli inglesi del laboratorio di Daresbury, eseguendo uno dei migliori esperimenti di elettroproduzione effettuati in quegli anni. Sono stati in particolare misurati il fattore di forma assiale del nucleone ed il fattore di forma del mesone π+. Al termine di queste misure il gruppo partecipa agli esperimenti di Pisa NA1 e NA7 al CERN.
VIDEO: Come funziona Virgo
LA SCOPERTA NOBEL
Nel periodo dal 1981 al 1984 Giazotto ha dei gravi problemi di salute che ne limitano l’attività e nello stesso tempo si risvegliano i suoi precedenti interessi sulla relatività e lentamente matura l’intenzione di effettuare esperimenti per la rivelazione delle onde gravitazionali in modo complementare a quello delle antenne a barra allora esistenti. L’interesse è quello di sviluppare una grande sensibilità su un largo spettro, visto che le sorgenti attese emettono preferibilmente a frequenze più basse di quelle esplorabili con i rivelatori a barra.
VIDEO: Onde gravitazionali, quando arrivò l'ufficialità della scoperta
Viene allora formato il nucleo di quello che poi sarà il gruppo Virgo, iniziando gli studi per la riduzione attiva del rumore sismico. Vengono inventati e perfezionati i cosiddetti "superattenuatori", adottati successivamente anche in altri esperimenti. Viene lanciato il progetto italo-francese per la realizzazione del grande interferometro Virgo, progetto approvato nel 1993. Una delle più ambiziose, raffinate e promettenti imprese lanciate dall’Infn e realizzata con il contributo di un eccezionale gruppo di fisici e tecnici principalmente in ambito pisano. Che ha contribuito alla scoperta insignita, nel 2017, dal Premio Nobel.
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IL RICORDO DEI COLLEGHI
"Adalberto se ne è andato poco dopo che la sua tenacia aveva permesso di trasformare il suo sogno in realtà, portandolo a un passo da un premio Nobel che avrebbe meritato", commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn. "Le persone come Adalberto sono in grado di trasformare la storia della scienza: lui ha creduto che la rivelazione delle onde gravitazionali fosse una domanda che doveva e poteva avere una risposta, mentre altri consideravano una pazzia imbarcarsi in questa impresa. La sua storia racconta di come la scienza sia capace di trascinarti perché ti comanda di fare delle cose, come testimoniano le sue parole Virgo è un’impresa unica e doveva compiersi fino in fondo, perché quello era il suo destino. Non poteva essere altrimenti: Virgo era ed è l’esperimento più bello del mondo’. Pochi si mettono in gioco al livello in cui lo ha fatto Adalberto. Virgo è stato il trionfo della sua troppo breve vita, e l’INFN lo ricorderà per sempre tra quelli che saranno un esempio per chi verrà", conclude Ferroni.
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