PONTEDERA. Tanta paura dopo il terremoto con epicentro in provincia di Lucca. Appena la scossa è stata avvertita in tanti sono scesi per strada spaventati. Mille le domande sulle possibili conseguenze. Il personale al lavoro nelle caserme e negli uffici è uscito per la strada, così come gli operai della Piaggio e di altri stabilimenti produttivi si sono fermati per capire cosa stava succedendo e quali potevano essere i rischi. Numerose le telefonate di cittadini a carabinieri, polizia, vigili urbani e vigili del fuoco per cercare notizie sul terremoto. In tempo reale l’osservatorio sismico della Valdera dell’associazione Ari ha rilevato la scossa sismica registrando in seguito l’evoluzione del terremoto che per fortuna non ha fatto gravi danni.
Il terremoto di ieri porta di nuovo all’attenzione un vecchio problema che riguarda le verifiche sismiche sugli edifici pubblici. Verifiche che avrebbero dovuto essere effettuate entro la fine dell’anno appena concluso.
«Non mi risulta che l'Amministrazione Comunale di Pontedera – osserva il consigliere comunale della lista civica Alessandro Puccinelli – abbia predisposto le necessarie verifiche come invece il sindaco aveva assicurato in consiglio comunale» dopo che il consigliere della lista civica aveva sollevato il problema.
«Vista la previsione di legge e visto che episodi sismici si ripetono pure a breve distanza, ritengo gravissimo il fatto di aver lasciato trascorrere inutilmente i termini di legge per le verifiche sismiche. Ritengo anche grave, oltre che un atto di falsità, l'aver rassicurato il sottoscritto ed il consiglio in ordine alla regolare organizzazione dei necessari controlli a seguito dell'interrogazione del sottoscritto discussa al tempo». Qualcosa non torna, stando a quanto ricorda il consigliere Puccinelli.
L’amministrazione comunale «deve garantire, oltre il rispetto della legge e delle rassicurazioni fornite in consiglio, un effettivo screening degli edifici pubblici e strategici al fine di conoscere eventuali problematiche e, con le possibilità del caso, sanare le possibili criticità o, quanto meno, mitigarne il rischio, così come molte altre amministrazioni hanno fatto. Non voler conoscere eventuali problemi per poi non doverli affrontare è semplicemente un'inaccettabile incoscienza istituzionale, di cui questa amministrazione si fa responsabile».
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