AGLIANA. «Ora il ballo del Convitto Cicognini sarà aperto a tutti e questo è senz’altro un risultato importante». Marco Saccardi, responsabile dei rapporti con istituzioni e scuole del circolo L’Asterisco, fornisce un bilancio tutto sommato positivo della vicenda che ha portato in questi giorni alla ribalta nazionale il no me di Prato, con il “Ballo delle debuttanti” del Convitto proibito, almeno inizialmente, alle coppie gay. «Ci dispiace – continua Saccardi – che la preside si sia sentita attaccata, non era assolutamente nostra intenzione. Ci siamo limitati a riportare quanto emerso dopo un nostro incontro».
Ma il referendum tra i ragazzi, che non si sono schierati apertamente contro la discriminazione delle coppie Lgbtq, è stato sorprendente? «Innanzitutto – risponde Saccardi – è stato sbagliato, non si mettono ai voti i diritti, se non prima di una preparazione adeguata. Credo che sul risultato abbia pesato una sorta di reazione di autodifesa della scuola, che si è sentita accerchiata, con persino due ministri ad occuparsi della vicenda. Comunque tutti sono stati d’accordo nel cambiare almeno il nome al ballo, perché quello di prima era davvero medievale».
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