AGLIANA. Da decenni al centro del dibattito pubblico locale, la presenza dell'inceneritore nell'area al confine tra Montale e Agliana è stata uno degli argomenti caldi anche nelle scorse campagne elettorali. Tra prospettive di chiusura nei prossimi anni e ipotesi di successiva riconversione del sito di via Tobagi, la "questione inceneritore" entra di prepotenza anche nel testa a testa tra i due candidati che nel turno di ballottaggio in programma domenica si contenderanno l'elezione a sindaco di Agliana.
Nell'intervista che segue, Massimo Vannuccini, candidato a sindaco sostenuto dal Partito democratico e dalla lista "Agliana Insieme" (2.669 voti pari al 29% al primo turno), parla dei provvedimenti che la sua amministrazione intende prendere su questo tema se sarà eletto primo cittadino.
Qual è la sua posizione sull'inceneritore di Montale?
«La mia posizione è semplice: deve essere chiuso. L’inceneritore impatta sul nostro territorio ormai da 40 anni e i cittadini l’hanno sopportato abbastanza. È ora di metterci un punto e passare a una soluzione sostenibile e vantaggiosa per gli abitanti».
Se sarà eletto sindaco, quali saranno le prime azioni che metterà in campo per dare seguito al suo programma su questo tema?
«Le prime e principali azioni per gestire l’ormai insostenibile questione dell’inceneritore saranno tre. Terrò costantemente aperto un tavolo di discussione nella commissione ambiente e, insieme all’opposizione, lavoreremo per arrivare alla chiusura dell’impianto attuale; dobbiamo essere uniti e determinati per risolvere una situazione che va oltre le divergenze politiche. In accordo con i sindaci di Quarrata e Montale, farò valere la nostra posizione in Regione, con l'Ato e con Alia (azienda che gestisce il servizio rifiuti, nda): dovranno ascoltarci. Da subito lavorerò per rilanciare una raccolta differenziata efficiente e introdurre la tariffa puntuale, perché i rifiuti non spariscono e la questione rifiuti deve essere gestita al meglio per arrivare in tranquillità alla chiusura dell’inceneritore».
Qual è la data ultima di chiusura dell'impianto che si sente di garantire ai cittadini in caso di elezione?
«Senza dubbio entro il 2023, quando saremo liberi dai mutui che gravano tuttora sull’impianto e potremo quindi chiuderlo».
Quale futuro immagina per il sito di via Tobagi a Montale in cui ha attualmente sede l'inceneritore?
«La zona non può e non deve essere lasciata andare, anche perché ci sono persone che ci lavorano da tutelare. Dovremo realizzare un nuovo impianto, questa volta però a zero impatto ambientale, che non bruci i rifiuti ma li ricicli. In questo modo non ci saranno costi per i cittadini, ma, al contrario, saremo in grado di ricavarne un beneficio economico per tutto il territorio. I rifiuti non spariscono, ma, se li gestiamo bene, possiamo trarne tutti vantaggio».
Se sarà eletto sindaco, pensa di riuscire a trovare convergenze sull'inceneritore con le amministrazioni dei comuni di Montale e Quarrata, che, insieme ad Agliana, detengono la proprietà dell'impianto?
«Ho ottimi rapporti con i sindaci di Quarrata e Montale: il problema è comune a tutti e crediamo tutti nella stessa soluzione, quindi potremo sicuramente sempre contare su una costante collaborazione. A prescindere da questo, però, niente potrebbe farci fare un passo indietro sulla necessità della chiusura e della riconversione: non è una cosa su cui si discute». —
Tommaso Artioli
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