PISA. «Un night club nel nostro centro servizi? Siamo pronti a trasferire altrove le nostre attività». Tra poco più di un mese i muscolosi operai dalle tute impolverate faranno spazio a sensuali ragazze in abiti succinti. Il rumore dei martelli pneumatici, che da giorni accompagna il lavoro delle decine di attività del centro servizi “Il Parlascio”, sarà sostituito dai decibel degli amplificatori che faranno ballare decine di lapdancer e sognare centinaia di uomini. Sbarca a Pisa l’American Show, una delle più note catene toscane di locali di intrattenimento notturno. Un piccolo teatro per gli amanti dei balletti sexy e della lap dance che troverà spazio al primo piano del centro servizi di via di Gello, dove da alcuni giorni sono in corso i lavori per trasformare alcuni locali in un luogo dove musica, luci soffuse e sensuali esibizioni terranno compagnia alle notti insonni di giovani e non.
L’arrivo all’ombra della Torre Pendente di quello che sarà il primo night club della città trova però la resistenza del “vicinato”. Decine di commercianti e professionisti si dicono pronti a dare battaglia contro quello che definiscono «un enorme danno d’immagine» per le attività commerciali e per gli studi professionali attivi nel centro servizi di Porta a Lucca. «Sia chiaro - specificano - non siamo contrari a questo tipo di locali, ma questo non è il luogo adatto dove realizzarlo».
Una battaglia inaugurata lo scorso 3 giugno con una riunione di condominio che, all’unanimità, ha espresso parere negativo all’insediamento della catena di locali d’intrattenimento notturno, una delle più apprezzate a livello regionale. I proprietari dei fondi, in rappresentanza di oltre venti tra negozi, studi medici ed aziendali, si dicono contrari a quella prossima apertura che rischia di “scombussolare” il delicato equilibrio di regole di vicinato che da anni scandisce la quotidianità del centro servizi. «Sarebbe un danno di immagine enorme per le nostre attività. Pensiamo agli studi medici o ai tanti professionisti che saranno costretti a ricevere manager e dirigenti di aziende e multinazionali accanto a un night club», dicono gli esercenti e i professionisti attivi nell’area di via di Gello appellandosi all’articolo 4 del regolamento condominiale: «È vietata qualsiasi attività che sia incompatibile con la tranquillità degli altri condomini, con il decoro e la sicurezza dell’edificio; è vietato il sovraccarico eccessivo dei locali, l’uso smodato di radio, televisori e strumenti musicali e l’esercizio di attività promananti odori, rumori, scuotimenti e fumo».
Un appiglio a cui il “vicinato” si aggrappa per cercare di chiudere le porte al night club. «Negli ultimi anni abbiamo investito in sicurezza e decoro, installando anche alcuni cancelli per impedire le intrusioni notturne e per mettere fine al degrado che di notte “popolava” la zona - continuano gli esercenti del centro - aprire un locale notturno sarebbe una contraddizione con tutti gli sforzi fatti per rendere il centro un luogo a dimensione di famiglie, dei consumatori e dei clienti». La battaglia contro la nuova apertura, approdata con due lettere anche in Comune, è probabilmente destinata a trasformarsi in una guerra a suon di carte bollate. «Questo tipo di attività non può insediarsi in una zona densamente abitata e in un’area commerciale - concludono i contrari - se il night club sarà realizzato, siamo pronti a chiudere le nostre attività e a trasferirle lontano da Pisa».