PORTOFFERRAIO. Un’indagine interna. O meglio un approfondimento sia su cosa sia accaduto nel pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio, sia scientifico per capire se si possa fare un uso compassionevole del plasma iperimmune nei pazienti oncologici che contraggano il Covid-19. È la strada intrapresa dall’Asl Toscana nord-ovest dopo le polemiche scatenate da quanto accaduto nel presidio ospedaliero elbano.
Sia Sani, sia Genghi non hanno rilasciato commenti anche nella giornata di ieri. L’ufficio stampa dell’Asl ha chiarito che i due medici preferiscono attendere i risultati dell’indagine interna. La stessa azienda non aggiunge ulteriori informazioni per «il rischio che la vicenda venga strumentalizzata». Il riferimento implicito è alle continue polemiche della fronda no-vax sulla somministrazione della terapia giocando sul dibattito scientifico in corso in ambito medico-scientifico.
Se l’Asl ha deciso di approfondire la questione con un’indagine, altrettanto potrebbe fare la Regione. O meglio potrebbe chiamare Belcari, Sani e Genghi in audizione. A chiederla è stato ieri il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci. «Deve essere fatta piena luce su quanto accaduto all’ospedale di Portoferraio – si legge in una nota stampa –. Per questo abbiamo chiesto l’audizione dei soggetti coinvolti nella vicenda. Ho anche intenzione di incontrare il dottor Belcari e fare un’ispezione a Livorno assieme ad Antonella Scocca, dirigente del dipartimento nazionale sanità di Fratelli d’Italia».
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