PORTOFERRAIO. Alle 4.35 un boato impressionante ha squarciato la tranquilla notte di Portoferraio all'isola d'Elba (Livorno) facendo svegliare di soprassalto la città. Quella che per vigili del fuoco e carabinieri è stata una probabile fuga di gas ha fatto esplodere una palazzina di via De Nicola 29, una viuzza che attraversa la zona nord del capoluogo isolano, causandone il crollo e uccidendo sul colpo due persone, un 68enne livornese, Silvano Pescatori e sua moglie Grazia Mariconda, 76 anni, che risiedevano in uno dei tre appartamenti in cui era diviso l'immobile.
Anche la famiglia della sorella del 68enne, una donna di 75 anni che abita in un'altra casa della palazzina, è stata raggiunta dall'esplosione: oltre all'anziana, feriti, gravemente, il marito di 76 anni e la loro figlia 46enne. Quest'ultima e il padre sono stati trasferiti d'urgenza con il Pegaso all'ospedale di Cisanello a Pisa con ustioni di terzo grado rispettivamente sul 50% e 90% del corpo. La madre, meno grave, ricoverata in un primo momento all'ospedale di Portoferraio è stata poi trasferita nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Livorno. Nella stessa palazzina, che si trova in una zona residenziale vicino ai cimiteri, abitava anche una terza famiglia anche questa di tre persone, padre, madre e figlio che sono riusciti a salvarsi senza conseguenze.
Una volta recuperati i corpi, i carabinieri del comandante Antimo Ventrone, hanno poi provveduto al sequestro dell'immobile e al sequestro delle bombole di gas esterne avviando gli accertamenti per cercare di ricostruire la dinamica della tragedia.
LA TESTIMONIANZA DI ANDREA FERRARI: "NOI SIAMO MIRACOLATI"
Si è svegliato sentendo i calcinacci che gli cadevano addosso, sul letto. Accanto a lui la moglie,in un'altra stanza attigua i suoi due figli. Andrea Ferrari, è uno degli abitanti della palazzina crollata. Lui e i suoi familiari si sono salvati e sono riusciti a uscire dal loro appartamento, ora distrutto. “Ho preso i miei familiari e siamo usciti", racconta. "Sentivamo i lamenti dei vicini. Al piano di sopra c’erano due persone, al piano di sotto erano in tre. Anche noi siamo al piano terra ma più lontani dal luogo dov’è avvenuta l’esplosione e quindi ci ha riguardato marginalmente”.
La famiglia Ferrari ha quindi cercato di soccorrere i vicini. Le due donne, ora ricoverate in ospedale, erano state sbalzate fuori mentre il terzo membro della famiglia del piano inferiore era leggermente coperto dai detriti. “L’ho liberato – racconta Ferrari – e gli ho prestato i primi soccorsi. Pochi minuti e sono arrivati i vigili del fuoco”.
Ferrari e i suoi si sono salvati perché le camere in cui dormivano non erano esattamente sotto la casa ma leggermente spostate rispetto all’asse principale del complesso. “La cucina e il soggiorno – racconta – sono stati invece sommersi dai detriti. La casa complessivamente è distrutta: noi siamo dei miracolati”.
UN'ESPLOSIONE E LA CASA DEI VICINI NON C'ERA PIÙ
Fortunato Pellegrini si è svegliato per il rumore dell'esplosione. Abita nella stessa strada della palazzina crollata, un po' più in alto. "Avete presente quando cade un fulmine: lo stesso rumore: un gran tonfo", racconta. Poi però ha seguito "come uno scricchiolio" e Fortunato è balzato sul letto. Ha capito che era qualcosa di molto grave. "Mi sono affacciato alla finestra e ho visto un nuvolone". Una "palla" - aggiunge la moglie. Una nebbia di polvere proprio dov'era la casa. I coniugi sono usciti fuori con l'intenzione di aiutare le persone coinvolte nell'esplosione. "È stata questione di minuti e sono arrivati i vigili del fuoco", conclude Pellegrini.