piombino. Si trovava al Quagliodromo, vicino alla riva. Il delfino si dimenava e non riusciva a tornare al largo. È stata la Guardia costiera di Piombino ad aiutarlo, permettendogli di prendere la via del mare. Salvo una nuova segnalazione che a tarda sera che il delfino è tornato sotto costa nel tratto di mare del golfo di Baratti.
Per diverso tempo il mammifero non si è allontanato dalla costa. Lo hanno visto muoversi tra le banchine del porto di Piombino, sotto piazza Bovio e anche a Salivoli. È riuscito a nuotare in mare aperto, in direzione di Palmaiola, solo nel tardo pomeriggio, salvo riaffacciarsi vicino alla costa del golfo di Baratti a sera .
Erano circa le 6,30 della mattina del 20 luglio quando alcuni pescatori hanno visto un delfino lungo circa due metri dimenarsi, vicinissimo alla riva, sopra alcuni scoglietti presenti nell’acqua bassa. Notando che l’animale aveva sul corpo alcune escoriazioni e che, evidentemente, non riusciva a tornare in mare aperto con le sue sole forze, i pescatori hanno deciso di dare l’allarme, chiamando la Guardia costiera di Piombino.
I militari, arrivati poco dopo al Quagliodromo, prima di agire hanno contattato i biologi dell’Università di Siena, di Arpat e del centro Cetus, così da capire che cosa fosse meglio fare per aiutare il cetaceo. Seguendo le indicazioni degli esperti, i militari hanno quindi utilizzato alcuni teli da mare per trasportare il delfino a circa 100 metri dalla riva sperando, in questo modo, di indirizzarlo verso il mare aperto.
Per un paio di volte, però, l’animale, anziché dirigersi verso il largo, è tornato nei pressi della spiaggia. Solo al terzo tentativo il cetaceo è riuscito a nuotare in direzione opposta, ma per diverso tempo, complice probabilmente uno stato di salute non ottimale, non si è allontanato dalla terra ferma.
Il viaggio in mare aperto scortato da una motovedetta della Guardia costiera. I militari inizialmente lo hanno seguito nel suo perigrinare che lo ha portato a entrare nel porto di Piombino. Ha poi costeggiato piazza Bovio ed è arrivato al porticciolo di Salivoli. È da qui che, seguendo la scia delle barche, il mammifero sembrava aver ripreso il largo.
«Il delfino, presumibilmente un esemplare subadulto di una decina d’anni, a un certo punto ha aumentato i tempi d’apnea, arrivando a circa un minuto, e ha diminuito il numero delle immersioni. Tutto ciò significa che la fase di malessere in cui si trovava stava volgendo al termine – dice il dottor Silvio Nuti, biologo marino del centro Cetus – L’animale ha quindi preso il largo, dirigendosi verso Palmaiola».
Soccorritori ed esperti, dunque, in una giornata di lavoro sono riusciti ad evitare il peggio e, alla fine, hanno permesso al delfino di tornare a nuotare in mare aperto. «Fortunatamente – dice il dottor Nuti – al momento della segnalazione si è attivata la rete toscana di intervento prevista in questi casi ed è stato scongiurato lo spiaggiamento del delfino. L’esemplare trovato al Quagliodromo probabilmente proviene da un branco che vive vicino alla costa». Ma il caso resta aperto. Il ritorno sotto costa dell’esemplare, avvistato a tarda sera nelle acque del golfo di Baratti non ha fatto cessare lo stato di allerta. —
Claudia Guarino