PIOMBINO. Primo sciopero dell’era Jsw, primi provvedimenti disciplinari collettivi della stessa era.
Sono almeno una quindicina i lavoratori destinatari in questi giorni della raccomandata con ricevuta di ritorno con cui l’azienda contesta loro l’utilizzo della mensa il 26 giugno scorso. Nel giorno, appunto, della protesta di due ore indetta da Fim, Fiom e Uilm, sostenuta anche da Usb e Ugl. Al centro, i tagli in vari reparti, che per le sigle sindacali ponevano e pongono problemi di sicurezza, e le prospettive della fabbrica, a pochi giorni dall’incontro al Mise.
Jsv è andata a dritto, inoltrando la contestazione di infrazione dove si evidenzia che i destinatari hanno “abbandonato arbitrariamente e anticipatamente il posto di lavoro” recandosi poi a mensa mentre la pausa non sarebbe stata prevista in quanto l’orario osservato non aveva superato le sei ore. A seguire, i riferimenti al contratto nazionale di lavoro e ad un decreto legislativo del 2003.
I lavoratori rischiano un’ora o due di trattenuta sul salario ed hanno cinque giorni di tempo - a far data dalla ricezione della raccomandata - per produrre eventuali giustificazioni. Imminente l’incontro tra Rsu e l’azienda.
«Faremo una discussione collettiva e confidiamo nel fatto che Jsw torni sui suoi passi», sottolinea Daniele Pallini (coordinatore Uilm) aggiungendo che in passato altre proprietà avevano minacciato provvedimenti analoghi, in presenza di proteste molto più partecipate, peraltro, senza però arrivare alla lettera, e che poi tutto era finito lì. Pallini giudica sbagliata la decisione Jsw e si aspetta che, semmai, lo stesso rispetto della normativa investa tutti i campi.
«I lavoratori - chiude - si aspettano ben altri messaggi, soprattutto sulle prospettive della fabbrica».
Camping Cig interviene sulla vicenda ricordando in premessa che già prima dello sciopero si erano avuti atteggiamenti liquidati anch’essi come antisindacali e quindi impugnabili, con le pressioni esercitate dai capi nei reparti per impedire la riuscita della protesta.
«Nella prossima riunione delle Rsu - chiude l’associazione - i sindacati hanno il dovere di proclamare immediatamente un nuovo sciopero con assemblea generale, durante la quale individuare con i lavoratori, come dare continuità alla mobilitazione, con iniziative all’altezza dei numerosi problemi sul tappeto». —