CAMPO NELL'ELBA. Il progetto di attrezzare all’isola d’Elba una sala espositiva in cui raccogliere e mettere a disposizione del pubblico i cimeli napoleonici raccolti per oltre cinquant’anni, rimarrà un sogno inespresso. Miguel Moutoy, il belga di nascita, meglio conosciuto sull’intera isola e non solo come il figurante del generale Bertrand, si è tolto la vita giovedì mattina nella sua abitazione di Campo. Aveva 66 anni.
La notizia ha colto di sorpresa tutte le persone che lo conoscevano. Dopo aver frequentato l'Ecole Royale de Gendarmerie e aver prestato servizio fino al 1972 all'Athéné Royal di Gembloux (Belgio), nel 1996 si era trasferito all’Elba, l’isola in cui trascorse il suo primo esilio Napoleone Bonaparte, l’idolo di Moutoy, colui che in tutto e per tutto determinò la vita.
La scelta di vivere gli ultimi suoi giorni all’isola d’Elba non è stata affatto casuale. Fu suo padre a trasmettergli la passione per il Generale còrso e da allora non ha fatto altro che dedicarsi allo studio dell’epopea napoleonica e a raccogliere cimeli appartenuti all’Imperatore e al suo seguito. Divisa da parata militare, stivali e spadino non si faceva mancare in occasione delle celebrazioni ogni anno, il 5 maggio, della messa in requiem alla Misericordia di Portoferraio in onore di Napoleone. Come non mancava agli appuntamenti internazionali per le ricostruzioni storiche delle grande battaglie del Generale. Fu presente alle celebrazioni del bicentenario dell’arrivo di Bonaparte all’isola d’Elba.La sua casa a Campo si era a poco a poco trasformata in una sorta di museo. Ma tutti quegli oggetti, pazientemente catalogati e classificati, non potevano restare lì, ammassati in una stanza. Avrebbe voluto metterli a disposizione del pubblico e degli appassionati di storia napoleonica. Rilasciò al Tirreno, nell’estate 2017, un’intervista in cui descriveva quale sogno stava accarezzando. Mentre parlava mostrava con la moglie Colette quadri, stampe e libri storici. E poi medaglie, quella della Legione d’Onore e di Napoleone primo console d’Italia con la scritta Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca”.
«Sono nato nel villaggio di Sombreffe nella provincia vallona di Namur in Belgio», raccontò al nostro giornale Miguel. Il villaggio non è molto distante da Ligny dove ebbe luogo, il 16 giugno 1815, la battaglia che fu l’ultima vittoria di Napoleone, , prologo alla successiva battaglia di Waterloo, combattuta due giorni dopo. Triste presagio della fine di un'epopea. Ieri l’Imperatore ha perduto uno dei suoi più grandi ammiratori. —