MASSA. Al Parco dei Conigli dissequestro dell’area e via alla piantumazione di quaranta giovani alberi per dare nuova linfa a uno dei polmoni verdi della città. Il provvedimento è stato deciso dalla pm Roberta Moramarco, dopo che il parco era stato sequestrato dai carabinieri della forestale a seguito della denuncia di Italia Nostra. Adesso le ragioni per mantenere il sequestro non ci sono più e così si potrà procedere all’intervento.. La società a responsabilità limitata che gestisce il parco, la Lungofrigido srl difesa dall’avvocato Riccardo Balatri, pare avesse già da tempo previsto i lavori di piantumazione. Che adesso potranno essere eseguiti.
Il parco era stato messo sotto sequestro per alcune piante, 68 in totale Per motivare il sequestro i carabinieri scrivevano che, con gli interventi «è stata così stravolta la struttura del soprassuolo del Parco, con grave danno al paesaggio del litorale di Massa, tutelato fino dal 1952 da una specifico decreto ministeriale».Vista la gravità dei fatti, con un reato in atto, la pattuglia aveva proceduto al sequestro dell’area, denunciando alla Procura i rappresentanti della proprietà e gli esecutori dell’intervento.
Adesso la proprietà si è fatta carico di un ripristino, mettendo a dimora quaranta nuove piante, dei giovani alberi che saranno piantati nel parco e che contribuiranno al nuovo profilo verde del parco.
Qualche giorno prima del provvedimento di sequestro il Comune aveva risposto che il parco «è una proprietà privata» e che «i proprietari avevano richiesto una autorizzazione al taglio di alberi pericolanti, accordata dagli uffici».
Secondo la denuncia di Italia Nostra, verificata da un controllo dei carabinieri della forestale, quei lavori erano stati fatti, sì, ma in maniera difforme da quanto previsto.
I carabinieri della tutela forestale hanno però accertato che era stata richiesta ed autorizzata solo la rimozione di 15 piante cadute nell’ottobre scorso, a causa del forte vento, e la potatura delle piante sul perimetro del parco per evitare danni ai passanti, nel rispetto del regolamento comunale del verde. Dai rilievi sul posto l’intervento però era risultato molto più pesante: è stato accertato il taglio di 43 piante di alto fusto ancora in piedi e la "capitozzatura" (una drastica potatura che riduce le piante al solo tronco o con il rilascio di brevi monconi delle branche laterali) di altre 25 piante.
Dopo il sequestro era anche intervenuta un’associazione di cittadini residenti della zona, il Gruppo vicinato Lunfogrifido, stigmatizzando l’accaduto.«Abbiamo perso la possibilità di avere un polmone verde che fungesse da attrazione turistica, lasciando il posto ad un cartello di "sequestro preventivo" disposto dalla magistratura. Secondo il Gruppo di Vicinato Lungofrigido, Marina di Massa ha bisogno di investire nel verde pubblico, tutelando salute e ambiente». —