CARRARA. Sta riscuotendo un successo nazionale, con richieste un po' da tutta Italia, la campagna di finanziamento lanciata da Archivi della Resistenza eRiMaflow per Amaro Partigiano.
Il liquore è stato presentato a inizio gennaio, con l'avvio di un crowdfunding: in 50 giorni di campagna, arrivati al giro di boa, gli organizzatori hanno già raccolto 8600 euro vale a dire l'86% dei 10mila euro necessari all'allestimento della catena produttiva. Il tutto grazie agli oltre 200 sottoscrittori che attraverso il sito https://www.produzionidalbasso.com hanno garantito il loro contributo al progetto: la campagna resterà aperta fino al 25 aprile, scadenza entro la quale è prevista l'uscita della prima tiratura ufficiale di bottiglie.
L'Amaro Partigiano vedrà la luce a Milano, nella fabbrica "liberata" dopo la delocalizzazione e trasformata in liquorificio anche grazie alle donazioni dei sostenitori, sulla base di una ricetta rigorosamente lunigianese, messa a punto grazie alla consulenza di un antico laboratorio artigiano e realizzata utilizzando ingredienti provenienti dalle montagne apuane. Il liquorificio servirà a creare posti di lavoro all'interno della fabbrica che garantirà alle realtà militanti un punto di appoggio per produrre i propri liquori e destinare il ricavato a fini "euo e solidali".
Vista la gran mole di richieste, provenienti un po' da tutto il paese, proprio in questi giorni, prende il via il tour di presentazione di Amaro Partigiano che porterà i suoi ideatori in giro per l'Italia, da Milano a Follonica, passando per la Val di Susa. "Saremo a Viareggio, Milano, Firenze, Roma, Verona, Genova e addirittura sono previste uscite a Zagabria al Festival dell'altra economia e a Bruxelles all'Università di Primavera della Ligue communiste révolutionnaire". Un modo per far conoscere e degustare questo liquore "etico e resistente", figlio del matrimonio tra Archivi della Resistenza, il circolo che gestisce il Museo di Fosdinovo dedicato ai partigiani e alla lotta di liberazione, con Rimaflow, la fabbrica di Trezzano sul Naviglio delocalizzata qualche anno fa dalla proprietà e "liberata" da alcuni operai, che l'hanno riconvertita almercato equo e solidale. "Il progetto ha ottenuto una risposta inaspettata, sentiamo l'entusiasmo di tante e tanti. Il 17 e il 18 marzo saremo in Val di Susa e il 3 maggio a Follonica" racconta Alessio Giannanti, dal Museo della Resistenza di Fosdinovo dove sabato verrà celebrata l'apertura del tour di presentazione. "Avremo alcuni operai della RiMaflow per raccontare la loro storia di resistenza e insieme presenteremo il progetto Amaro Partigiano. A seguire abbiamo organizzato una cena slow e lo spettacolo-concerto degli Yo Yo Mundi e Daniele Tusa "Terra Madre: Sorella Acqua, Fratello Seme"" anticipa Giannanti.Ma qual è il segreto di tanto successo? Secondo gli ideatori l'ottimo andamento della campagna di raccolta fondi è dovuto in primo luogo alla straordinaria adesione della società civile: "Arci e Cgil, con le segreterie Flai e Filcams, hanno sposato il progetto e sono diventati nostri partner: e così i circoli e le Camere del Lavoro ci stanno contattando per prenotare l'Amaro Partigiano, con adesioni importanti soprattutto in Toscana e Lombardia" prosegue il "portavoce" di Archivi, raccontando che in vista dell'estate, e della stagione delle "sagre" c'è chi ha già pensato di fare una piccola scorta. L'idea di Amaro Partigiano poi ha fatto breccia anche nelle scuole: "Un liceo artistico di Lucca si è offerto di curare il packaging del nostro liquore, anche questo è un modo per contribuire" aggiunge Giannanti. Quello di Amaro Partigiano è nato e resterà un progetto no profit: dopo l'allestimento del liquorificio, tutto il ricavato delle vendite servirà a sostenere il progetto della fabbrica recuperata e le atività di Archivi della Resistenza, come il festival della Resistenza "Fino al cuore della rivolta" e il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo.