CARRARA. Sono in corso proprio in queste ore gli accertamenti della Regione Toscana sulla ditta che ha presentato la migliore offerta nella gara bandita per la ricostruzione dell'argine del Carrione crollato il 5 novembre 2014. Il nome dell'azienda è tutelato dal massimo riserbo ma, se le verifiche in corso si concluderanno senza colpi di scena, a giorni l'amministrazione regionale pubblicherà il decreto di affidamento dei lavori. Questo significa che finalmente, dopo 16 mesi dalla piena che sbriciolò il muro progettato (male) e costruito (peggio) sotto l'egida della Provincia di Massa-Carrara, aprirà il cantiere per realizzare la nuova sponda di via Argine Destro, così come l'ha pensata il professor Giovanni Cardinale dell'Università di Firenze, incaricato dall'amministrazione regionale.
Il progetto, presentato a fine ottobre, prevede la costruzione di un muro lungo 280 metri che sostituirà completamente quello attualmente esistente, realizzato in somma urgenza dopo l'alluvione. Il nuovo argine avrà un’altezza di circa 8 metri sulla strada e di 6 metri rispetto al livello medio dell’alveo: sarà realizzato in cemento armato con uno spessore che oscillerà dai 30 centimetri nella parte più alta ai 70 centimetri della base. La fondazione sarà costituita da una soletta continua con una larghezza di 4 m e e uno spessore 1 m, fondata su pali trivellati ad elica.
E sarà posizionato in modo tale da fungere da confine tra via Argine Destro e l’alveo del torrente Carrione. Il lavoro sarà affidato tramite bando di gara dalla Regione Toscana che ha già individuato, come detto, l'offerta migliore e sta effettuando le verifiche del caso sul potenziale “appaltatore”. Se dunque non ci saranno intoppi di qui a qualche giorno conosceremo il nome della ditta che costruirà il nuovo argine che avrà un costo di circa 4 milioni di euro. Ma l'agognato avvio dei lavori di ricostruzione della sponda di via Argine Destro non è la sola novità che riguarda il Carrione, attesa per i prossimi giorni. «La prossima settimana, a Firenze ci sarà un plenum con tutti i tecnici degli enti competenti, Regione, Genio Civile e Comune alla presenza del professor Giovanni Seminara per la presentazione dello studio preliminare sulla messa in sicurezza di tutta l'asta del torrente, da Caina alla foce» annuncia il sindaco Angelo Zubbani.
Nel corso dell'incontro si tornerà dunque a discutere delle soluzioni ipotizzate dal professor Seminara, alcune delle quali hanno sollevato accese polemiche nell'opinione pubblica cittadina. Prima fra tutte la proposta di abbattere diversi attraversamenti del centro città, inclusi alcuni ponti storici, come quello di Groppoli e quello della Bugia. Al momento invece non è dato sapere se per l'occasione verrà presentata anche l'analisi della situazione a monte del centro città, dilazionata rispetto allo studio illustrato a inizio novembre davanti al consiglio comunale, incentrato sul tratto del torrente tra Carrara e il mare. Un “rinvio” quello sull'esame dei bacini marmiferi, del ramo montano del Carrione e dei suoi affluenti, che è stato molto contestato da ambientalisti e partiti di opposizione, certi che i veri nodi da sciogliere si trovino proprio “sopra” Carrara.Intanto proprio in città ruspe e operai sono tornati a lavorare all'interno del Carrione: il sindaco Zubbani ha spiegato che si tratta di interventi di rifinitura di opere già realizzate, come la chiusura delle rampe di accesso all'alveo per i mezzi da lavoro o la messa in sicurezza di uno scalzamento in prossimità del Ponte Baroncino. Solo rifiniture, dunque, in attesa di avviare i nuovi interventi, quelli previsti appunto dallo studio Seminara che includono, salvo colpi di scena, l'abbattimento di alcuni ponti storici.