CARRARA. Carrione, in settimana partono i lavori di abbassamento dell’alveo tra il ponte delle Lacrime e quello del Baroncino, mentre a ridosso della porta del Bozzo, è in fase di completamento l’intervento di palificazione. Entro metà settembre si terrà il tavolo tecnico tra Regione, Comune e Provincia per fare il punto, ultimi dati alla mano, sull’intera asta del torrente. La priorità sono i lavori sull’argine crollato.
«Ho chiesto una deroga – annuncia il sindaco Angelo Zubbani- spero i cantieri possano partire a ottobre». L’autunno è ormai alle porte e con la stagione delle piogge in arrivo i carraresi tremano, e scendono sul piede di guerra.
A preoccupare è ovviamente la tenuta del Carrione, osservato speciale a ogni allerta meteo, anche durante la stagione estiva. Molti denunciano ritardi nei lavori e temono che quando il maltempo inizierà davvero ad abbattersi sul nostro territorio, le tante ferite del torrente siano ancora scoperte. Sì perché il Carrione si è trasformato negli ultimi anni, in un cantiere a cielo aperto con lavori in corso praticamente su tutta l’asta. Ma a che punto sono questi interventi? Lo spiega il sindaco di Carrara Angelo Zubbani alla vigilia del tavolo tecnico tra Regione, Provincia e Comune che, la prossima settimana, farà il punto della situazione su’l'intera asta del torrente.
«Le indagini sugli argini sono completate e anche le analisi sulla sicurezza idraulica sono terminate. Questo significa che a giorni avremo un quadro complessivo e puntuale della situazione» anticipa il primo cittadino, spiegando che l’esito di questi studi, non condizionerà il lavoro sul tratto di competenza del comune, quello che attraversa il cuore di Carrara.«L’intervento sul centro storico è stato messo a punto pensando al massimo fattibile nelle condizioni date. Se gli studi della Regione ci diranno che per garantire la sicurezza serve qualcosa in più allora dovremo intervenire a monte dove, non a caso, i cantieri sono stati bloccati» ha premesso Zubbani.
I lavori sul tratto carrarese del torrente sono di competenza del municipio e sono stati per così dire divisi in due sezioni, il lotto valle, ovvero il tratto di torrente compreso tra il ponte delle Lacrime e San Martino e il lotto monti tra il ponte delle Lacrime e la zona di Vezzala, alla periferia “monti” della città.
Nel lotto valle inizierà proprio questa settimana la delicatissima fase dell’abbassamento dell’alveo.
Completata da mesi la palificazione e il rafforzamento degli argini, a giorni le ruspe inizieranno a scavare il letto del torrente: tra il ponte delle Lacrime e quello del Baroncino, nel cuore del centro storico, l’alveo sarà abbassato di almeno 1,60 metri, così come nel tratto immediatamente successivo quello tra il Ponte Baroncino e quello di via Apuana, a ridosso del supermercato della Lugnola, dove i lavori scatteranno subito dopo. Un’operazione delicatissima che non a caso ha comportato l’installazione di una rete di sensori su edifici e palificazioni, per monitorare 24 ore su 24 l’effetto degli scavi sulla stabilità degli edifici.
Per l’intervento servono 60 giorni di tempo, ovviamente in condizioni meteo favorevoli. L’abbassamento dell’alveo interesserà anche il tratto terminale del lotto valle, quello dalla zona del Conad fino a San Martino, ma qui l’intervento sarà meno impegnativo con un abbassamento di “soli” 40-50 cm. Nel lotto monti, quello tra Vezzala e il ponte alle Lacrime la situazione è più composita perché il tratto comprende l’area del Ponte della Bugia: la complicata messa in sicurezza dell’attraversamento impone, com’è noto, l’abbattimento di una porzione di un edificio e vista la complessità dell’intervento la zona (ovvero il tratto del torrente posto 20 metri a monte e 20 metri a valle del ponte stesso) è stata per così dire “stralciata” e si attende ancora che vengano appaltati i lavori. A monte di questo tratto, nell’area di Vezzala la palificazione è stata completata mentre a valle il rafforzamento degli argini, fino alla porta del Bozzo, sarà terminato entro la fine del mese. Dopodiché lo stesso intervento sarà effettuato nell’ultimo tratto del lotto monti, quello che va dalla porta del Bozzo al ponte delle Lacrime. Questo significa che nella primavera del prossimo anno anche in questo lotto dovrebbero partire i lavori di abbassamento dell’alveo.
Per quanto riguarda invece il tratto “extra cittadino” del torrente, a valle e a monte, tutto dipenderà dalle evidenze che la Regione porterà la prossima settimana al tavolo tecnico con Provincia e Regione: subito dopo l’alluvione del 5 novembre il governatore Enrico Rossi aveva ipotizzato per “sistemare” l’intera asta del Carrione interventi da 20 milioni e anche per questo, certo non a caso, nei mesi successivi l’amministrazione toscana ha provveduto a prendere le redini della situazione, conducendo “in proprio” gli studi sia sugli argini sia sulla portata del torrente.
I risultati di questo lavoro di ricerca serviranno a mettere a punto un crono programma e una stima dettagliata dei costi di intervento dai monti al mare (escluso ovviamente il tratto cittadino di competenza dell’amministrazione) ma la priorità è sicuramente la sponda crollata in via Argine Destro.
«La mia speranza è che già al tavolo tecnico della prossima settimana venga presentato il progetto preliminare per la ricostruzione dell’argine: per questa zona ho chiesto alla Regione di operare in deroga in modo da aprire i cantieri a ottobre» ha auspicato il sindaco Zubbani. Ovviamente la messa in sicurezza del Carrione riguarda anche il nuovo piano Regolatore Portuale (Prp)e in particolare il “prolungamento” della foce del torrente: nell’infuocato dibattito agostano sulla sistemazione della zona a mare del corso d’acqua, da più parti è stato chiesto di verificare gli interventi del Prp alla luce degli ultimi studi, in una serie di appelli raccolti dal sindaco Zubbani.
«Il molo guardiano di 150 metri previsto dal piano è stato progettato in base ai dati disponibili finora, ovvero gli studi idraulici sul Carrione del 2003. Per questo faremo una verifica dell’intervento alla luce delle indagini condotte dalla Regione che verranno presentate appunto la prossima settimana» ha garantito il primo cittadino, ribadendo quanto aveva dichiarato qualche giorno fa al nostro giornale il presidente dell’Autorità Portuale Francesco Messineo, ovvero che al di là dei pareri su Waterfront, ampliamento dello scalo commerciale e realizzazione del porto turistico, il problema della barra di foce e del deflusso del Carrione in mare aperto deve comunque essere affrontato e risolto.