LIVORNO. I primi richiedenti asilo sono partiti nella mattinata di lunedì 29 aprile sui furgoni della Croce rossa italiana. Dall’ex hotel Quattro Mori di viale Carducci, che era stato affittato dall’Arci proprio per accoglierli in Italia, sono stati trasferiti al centro della Franciana, zona Piombino. Gli altri 26 partiranno martedì 30 aprile, verso l’ex residence “Le Caravelle” di Torre Mozza, come il primo gestito dalla Croce rossa italiana. Hanno salutato la città i profughi ospitati dall’Arci labronica, guidata da Marco Solimano, dopo l’aggiudicazione del nuovo bando per l’accoglienza emanato dalla prefettura, bando al quale Arci e altre associaizoni non hanno voluto partecipare.
I migranti vivevano e dormivano nell’ex albergo Quattro Mori e all’ex Gran Sasso, ora chiusi. Lo conferma lo stesso presidente dell’associazione: «Le strutture sono chiuse, dal momento che l’ultimo ragazzo è andato via. Lo dico con rammarico, ma purtroppo è così. Non c’erano più le condizioni per partecipare alla gara d’appalto. Erano previsti tre euro a letto, come avremmo fatto a garantire un livello adeguato e dignitoso?». Dal Primo maggio e fino al 30 aprile 2021 – in base a quanto disposto dal decreto firmato lo scorso 8 aprile dal prefetto Gianfranco Tomao – 250 migranti di tutta la provincia verranno ospitati al residence Le Caravelle di Piombino, 50 alla Franciana (sempre in Val di Cornia), 45 a Cecina (all’ex hotel Il Manuel) e altrettanti a Suvereto, alla Vivalda, in località San Lorenzo.
La prefettura aveva diviso le gare d’appalto per l’accoglienza profughi in tre diversi bandi di gara. Il primo per le strutture fino a 50 posti, vinto dalla Croce rossa italiana di Piombino che dislocherà 250 giovani (divisi in cinque scaglioni da 50) nell’ex residence di Torre Mozza. Il secondo – quello dedicato esclusivamente a chi vuole ospitare fra le 50 e le 100 persone – se lo sono aggiudicate la stessa Cri (dislocando 50 profughi alla Franciana), la Misericordia di via Verdi (49) e la società Oltreilmare, che li ospiterà all’ex hotel “Il Manuel” di Cecina (45), in via Campilunghi, e altrettanti alla Vivalda di Suvereto, in via San Lorenzo.
Gli ultimi profughi, da Livorno, andranno via oggi dal momento che oggi è l’ultimo giorno in cui resta in vigore il vecchio bando, ormai scaduto. Secondo i calcoli di Solimano, fra Cesdi e Arci, la nostra città vede allontanarsi fra i 120 e i 140 profughi. Alcuni di loro davano una mano pulendo piazza Cavallotti dopo il mercato. È il caso di John. «A Livorno stavo molto bene – dice – ci sono tante persone buone e anche con i dipendenti dell’hotel Quattro Mori mi trovavo bene. Mi dispiace molto andare via, andavo sempre a scuola». «È un ragazzo che al mercato ci ha sempre aiutato», dicono alcuni lavoratori, dispiaciuti che vada via. Lui, come gli altri, ora è a Piombino.