LIVORNO. «In tutto il quartiere di Borgo si sono persi ben 368 posti auto». Lo ripete Antonio Morozzi, un tecnico che studia architettura all'Università di Firenze, che fa parte del comitato di Borgo e che, insieme a Laura Petreccia, nelle settimane passate ha lanciato una firmatissima petizione contro gli stalli blu e la rivoluzione del traffico che hanno interessato il quartiere. «Nei moderni pani del traffico – dice Morozzi –, seguendo i dettami dell'Unione Europea, si deve avere un approccio partecipativo. Cioè bisogna andare nei quartieri per capire ciò di cui i cittadini hanno realmente bisogno, prima attuare un piano. Ma non è stato affatto così. Senza sapere niente, ci siamo trovati una planimetria, firmata dall'architetto della Tirrenica mobilità, società che ha vinto l'appalto pubblico».
Il piano è presente sul sito del Comune. Ed è da qui che parte oggi il rappresentante del comitato. Perché a suo dire sono stati fatti «errori di calcolo»: «Per esempio nell'ultimo tratto di borgo Cappuccini, prima del semaforo con corso Mazzini, sono previsti parcheggi sia sul lato destro che su quello sinistro. Secondo quel piano, infatti, questa via è abbastanza larga per avere due marciapiedi, due corsie e due file di parcheggi. Ma la strada è fatta a imbuto e nei 280 metri finali non c'è abbastanza spazio. E questo “intoppo” ha portato una trentina di parcheggi in meno rispetto al progetto iniziale».
Un altro problema riguarda il semaforo. «Con 15 secondi di verde e un minuto di rosso era normale che si creassero code lunghissime. Bisognava prevedere una cosa del genere, avendo una maggior percezione della vita di quartiere».
Discorso simile per via Carlo Bini. «Hanno allargato la corsia passando da 3 metri a circa 5 metri. È vero, così i mezzi di soccorso passano meglio. Ma oltre ad avere diminuito i parcheggi, perché togliendo le soste a lisca e mettendole in fila indiana li hanno ridotti, hanno anche aumentato la velocità di percorrenza della strada. Era una via pericolosa già prima perché le auto sfrecciavano velocissime. Adesso è diventato ancora peggio, perché avendo più spazio si è portati a correre di più».
(n.c.)