A un sol uomo (ma c’era anche Marine Le Pen) i capi dei partiti sovranisti degli Stati-membri dell’Ue si sono immediatamente offerti di accogliere lo sparuto gruppo di migranti, 46, a bordo della Sea Watch alla quale Salvini impedisce di attraccare in un porto italiano. Hanno così mostrato la loro solidarietà, quello che faranno in soccorso di un leader fratello. Purtroppo, no, non è affatto così. Sempre all’unisono nessuno di quei capi sovranisti ha solennemente annunciato che premerà sui rispettivi governi per consentire a Salvini di superare il tetto del 3% di deficit in modo che l’Iva italiana non aumenti, che Salvini ottenga la flat tax e che finisca la “pacchia” dell’austerità imposta dalla Commissione. In verità, neanche una parola su tutto questo.
Dal canto loro, le 5 Stelle stanno gradualmente, ma troppo lentamente, operando una riconversione su alcune loro tematiche, come la corruzione in senso lato, che le allontanano da Salvini. Ottenuto con successo l’addio a Siri, hanno stigmatizzato il comportamento del sindaco leghista di Legnano coinvolto in scambi molto impropri di decisioni per denaro. D’altro canto, il comportamento della Presidente della Regione Umbria, la Pd Catiuscia Marini, che vota a favore della mozione che le chiede di ritirare le dimissioni da lei date qualche settimana fa per il coinvolgimento in affari poco leciti nella Sanità della sua regione, risulta molto imbarazzante per il Pd. In un certo senso consente di fare di questa erba corrotta tutt’un fascio.
Al governo di città, Regioni, Stato, fanno la loro comparsa persone che in una varietà di modi delinquono per denaro. Non tutta la corruzione politica in Italia è da addebitare all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Infatti, in non pochi casi sono i singoli uomini e donne in politica che cercano di favorire la propria carriera attraverso scambi e favori che non apportano vantaggi ai loro rispettivi partiti, ma, anzi, ne evidenziano una duplice debolezza.
Da un lato, i boccheggianti partiti italiani non sono in grado di controllare chi reclutano (questo vale anche per le 5 Stelle); dall’altro, non riescono a imporre ai loro rappresentanti principi minimi di comportamenti corretti. Quella che può sembrare una brutta faccenda italiana ha, però, conseguenze e implicazioni molto importanti a livello europeo. Finalmente, sono apparsi commenti relativi allo spread fra i buoni del Tesoro tedeschi e quelli italiani che ne imputano la crescita alla valutazione della credibilità dei governanti, dei politici italiani.
In un paese persistentemente corrotto pochi stranieri si fidano di investire. Chi compra buoni del tesoro di un paese con politici inaffidabili sa di rischiare e vuole un rendimento più elevato. Non saranno i sovranisti di altri paesi a migliorare la politica e l’economia italiana. L’Ue non è interessata a politici devoti all’Immacolata, ma a chi rispetta regole ed etica.
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