GROSSETO. Quinta medaglia per l’Italia nella terza giornata degli Europei paralimpici di Grosseto: Giusy Versace ha conquistato l’argento nella finale dei 200 T44, con il tempo di 28.07.
Splendida corsa per l’atleta calabrese che ha ceduto solo alla tedesca Irmgard Bensusan che ha tagliato il traguardo in 27.70 dopo essere stata in testa al gruppo dal via dello starter.
«È stata la mia prima medaglia internazionale - spiega la Versace, dopo l'arrivo in zona mista allo stadio Zecchini - ed è stata una sorpresa perché credevo addirittura di essere arrivata terza. Sono soddisfatta, volevo fare bene in questi campionati». Bello e commovente l’abbraccio di Daniele Giannini, delegato provinciale Coni e padre di Andrea, preparatore tecnico-atletico della velocista, al momento della premiazione: l’apposizione della medaglia al collo è stata accolta da uno scroscio di applausi dagli spettatori presenti in tribuna. Bronzo (e quindi doppietta italiana sfiorata) per l'altra azzurra, Federica Maspero, quarta in batteria con 29.22, mentre sul gradino più basso del podio si è collocata la britannica Laura Sugar grazie al suo 28.29.

Non sono mancati altri record mondiali: il russo Aleksei Kuznetsov nel lancio del giavellotto F54 con la misura di 29.91 metri ed addirittura due nella stessa gara, 400 metri T38: la britannica Georgina Hermitage con 1:00.63, oro e la russa Margarita Goncharova con 1:02.12, argento. A questi si sono aggiunti altri primati dei campionati per un medagliere che, aggiornato, vede sempre in testa la Russia con 61 medaglie, seguita da Polonia e Gran Bretagna a 24, Germania 19 e Francia 12.
L’Italia resta al ventunesimo posto ma sale con l’argento della Versace a 5 (3 argenti, 2 bronzi).
Oney Tapia, nel peso T12, ha ben figurato piazzandosi al quinto posto con il lancio di 13.31, in una specialità che forse non lo fa esprimere al meglio. Per vederlo di nuovo in pedana basta attendere domani alle 10.04 nella finale del disco, dove invece si è spesso distinto detenendo il primato italiano. Non ce l'hanno fatta, a dispetto delle previsioni, Giovanni Mazzette e Riccardo Bagaini, apparsi stanchi e sottotono nelle rispettive batterie delle semifinali con 25.07 e 25.18, tempi non sufficienti per staccare il pass per la finale del pomeriggio e Davide Dalla Palma, nonostante la sua buona prestazione, quarto nella finale dei 1.500 con 4.14.67.