ORBETELLO. Gli ibis eremita sono arrivati a Orbetello. Ventinove splendidi esemplari di una specie migratoria che in Europa si era estinta da quattro secoli, e che è stata recuperata con un progetto di nascite in cattività, da ieri sono al Ceriolo, nell’area protetta del Wwf.
Gli ibis da sei anni percorrono in volo chilometri sfidando le condizioni meteo per compiere un viaggio unico. Ad accompagnare i volatili, che sono partiti dall’Austria alcune settimane fa, le due madri adottive, a bordo di due piccoli velivoli a motore, che hanno preso in consegna i piccoli pulcini di ibis nel momento della schiusa delle loro uova.
Il progetto, che si chiama Life + Reason for hope, è finanziato dall’Unione europea cerca di preservare una specie unica nel suo genere.
Le due mamme adottive fanno parte del team Waldrapp che accompagna gli ibis nel loro lungo viaggio che li vede seguire due piccoli velivoli a motore.
Il loro arrivo al Ceriolo è sempre un momento di grande emozione, sia per chi arriva che per chi li attende per settimane intere. Il loro viaggio infatti è lungo.
I ventinove ibis hanno attraversato il cielo delle Alpi che spesso crea loro delle difficoltà a causa del tempo. Per fortuna, quest’anno, a parte alcune giornate ventose o nebbiose che hanno costretto il gruppo ad atterraggi anticipati e a rimandare alcune partenze, tutto è filato piuttosto tranquillo.
Gli uccelli, che ormai gli orbetellani si sono abituati a vedere volare nei campi e a volte anche nei paesi, sono una vera particolarità.
Ieri mattina il loro viaggio è iniziato alle 8,47 da Valle al Pero vicino al Valdarno. Un viaggio tranquillo che ha fatto arrivare in tutta serenità gli uccelli i quali per tutte le tappe vengono incitati dalle madri adottive che le spronano parlando loro con l’aiuto di un megafono.
Gli ibis per alcune settimane rimarranno al sicuro, per essere tranquillizzati, in una gabbia di acclimatazione. Quando saranno giudicati in grado di uscire ed essere autonomi, saranno liberati.
Il viaggio serve agli ibis a memorizzare una rotta che una volta diventati adulti dovranno ripercorrere a ritroso per andare a nidificare nella loro terra natale.
Un percorso che, purtroppo, a volte è stato interrotto dalla mano dell’uomo. In passato alcuni esemplari di ibis non sono mai arrivati a Orbetello, perché dei cacciatori senza scrupoli li hanno uccisi.
Gli ibis sono dotati di un Gps in grado di tenere sotto controllo i loro spostamenti. Alcuni esemplari, proprio grazie al dispositivo di localizzazione, sono stati trovati in Puglia. Il Gops permette anche di localizzare eventuali esemplari che possono essere anche uccisi dall’uomo.
Quest’anno, per la prima volta, quattro ibis eremita, sono dotati di un dispositivo che permette di controllare la loro frequenza cardiaca per permettere ai ricercatori del progetto per capire quanta energia viene spesa durante la traversata che li porta fino in Italia.
Ovunque gli ibis arrivino è sempre una festa. Anche vedere arrivare i due piccoli velivoli a motore seguiti da una formazione di uccelli neri è qualcosa che cattura sempre molta attenzione. In passato proprio in riva alla laguna gli ibis sono dovuti arrivare non con le loro ali ma a bordo di una macchina proprio a causa del maltempo che impedì il decollo degli uccelli. —