GROSSETO. È morto a 92 anni nella sua casa di Grosseto Marcello Bacci, il più famoso “metafonista” italiano, noto a livello internazionale per aver registrato migliaia di “voci dei morti” grazie alla sua vecchia radio a valvola con cui operava nel suo laboratorio in via Matteotti. Bacci ha dedicato la sua vita alla metafonia (la captazione con strumenti tecnici come la radio, il computer e il registratore, di parole e frasi che si suppongono provenire dal mondo ultraterreno) e alla ricerca, registrazione e catalogazione di voci di presunta derivazione ultraterrena.
Il suo Centro di Grosseto ha raccolto testimonianze, storie di vita di migliaia i grossetani che si sono rivolti a lui per decenni nella speranza di poter stabilire un contatto perduto con i propri cari (spesso figli) defunti. Innumerevoli le registrazioni di voci su cassette e bobine, che hanno fatto di lui un punto di riferimento celebre nel mondo. Una passione pura e fine a se stessa, questa della metafonia, da cui il grossetano non ha mai ricavato denaro.
Classe 1927, storico commerciante di elettrodomestici, Bacci era titolare di un negozio affacciato in via della Pace e che è stato aperto per decenni (era questo il lavoro che gli dava da vivere), ma si appassionò fin da giovane al mondo del paranormale che iniziò a esplorare in maniera profonda all’inizio degli anni ’60, sperimentando tante metodologie. Dopo alcuni anni di impiego del magnetofono la sua ricerca si focalizzò nella ricezione di voci paranormali tramite un apparecchio radio-ricevente a valvole, quello che poi impiegò sempre e ne costituì un po’ il marchio identitario.
I contatti radio avvenivano nel suo studio con particolari e precise modalità, sempre subordinate alla sua presenza fisica, elemento medianico catalizzatore di “energie misteriose”. L’esperimento si svolgeva con sistemi semplici e abitudinari: Bacci sintonizzava la radio su una frequenza a onde corte cercando una banda silenziosa, bianca, senza stazione e senz’alcuna trasmissione. Dopo un’attesa che poteva essere molto breve o protrarsi per più di mezz’ora, succedeva qualcosa (ma non sempre: a volte non accadeva nulla) che interrompeva l’inerzia, ovvero si attenuavano e sparivano i rumori di fondo e subentrava nella sintonia un caratteristico segnale acustico, come se fosse subentrato un vortice di vento in avvicinamento.
È in quel frangente che le presunte “voci paranormali” iniziavano a manifestarsi e parlare instaurando un dialogo con lui, intervallato da pause durante le quali anche altri presenti potevano interloquire e porre domande a chi si manifestava dall’involucro radiofonico. I contatti duravano in media mezz’ora, ma alcune volte le sedute popolate di voci si prolungavano un’ora. “Cordula” fu la prima voce che chiamò per nome Bacci e si espresse in “poliglottismo”. Gli anni seguenti c’era una voce che si manifestava in russo con disappunto di tutti i componenti del gruppo che non conoscevano questa lingua, e si qualificò con il proprio nome, Gregorio, fornendo notizie sulla sua passata vita terrena come «monaco cristiano vissuto nel VI secolo». Moltissimi i grossetani che raggiungevano il Centro di Bacci in via Matteotti per agganciare la voce dei propri figli morti e vedersi riaccendere una fiammella di speranza nel tunnel del dolore. Una figura che ha affascinato molti, quella di Marcello. Si è ispirato a lui il musicista Stefano Ordini, inventore dell’arte e della musica metafonica, primo e unico ponte al mondo tra suono terreno e fenomeni dell’aldilà.
Sposato con Marina, Bacci lascia un figlio, Marco. Ha anche avuto un passato come musicista. Suonava piano e chitarra, si esibì con Nilla Pizzi. Si dice che abbia iniziato la carriera di metafonista dopo aver trovato per terra un volantino di Friedrich Jürgenson, regista svedese che fu pioniere della psicofonia. Da giovane andò a lavoro a Londra dove restò impressionato da una ragazza di 16 anni sotto ipnosi che aveva sollevato un’auto. Fu in contatto con i grandi del paranormale del 900 come Gustavo Adolfo Rol, grande sensitivo, il medium Roberto Setti, Demofilo Fidani, Fulvio Rendhell.
Il corpo è nell’obitorio di Grosseto. Oggi (martedì 16 luglio) alle 17 la salma partirà per il cimitero di Sterpeto dove sarà tumulata.