GROSSETO. Quella sera i tre ragazzi volevano andare in un locale a Grosseto e solo per strada hanno cambiato programma con questa idea «estemporanea» di lanciare sassi dal cavalcavia. Così hanno riferito i tre ragazzi orbetellani identificati e arrestati dalla Stradale la notte tra giovedì e venerdì, Francesco Pera, Antonino Manmana e Alessio Paci; i quali con gli investigatori hanno ammesso la propria responsabilità per un solo lancio di sassi. Quello che ha colpito un autotrasportatore.
Il giallo dei due rumeni. I tre ragazzi hanno parlato di altri «due giovani rumeni» coinvolti , da loro conosciuti quella sera in un bar di Albinia e coi quali sarebbero partiti per Grosseto per andare a ballare, salvo cambiare idea tutti e cinque lungo il tragitto; ma dei due “conoscenti occasionali” i giovani orbetellani non hanno saputo fornire dettagli. Le indagini della Stradale proseguono così a tutto campo, per capire se vi siano eventuali altre persone coinvolte nel folle gesto che - laddove non fermato in tempo - avrebbe potuto mietere morti e feriti. I tre si sono intanto affidati ai rispettivi legali. Francesco Pera all’avvocato Riccardo Lottini, Antonino Manmana a Stelio Pugi e Alessio Paci a Simona Daviddi.
Il processo. Il 17 dicembre inizierà il processo davanti al giudice Andrea Stramenga: le accuse sono di violenza privata, tentate lesioni personali e danneggiamento. I legali stanno pensando al rito abbreviato.
«Confuso e frastornato». L’avvocato Lottini spiega che il suo assistito «è assolutamente confuso e frastornato per quanto successo che è più grande di lui. Si dice dispiaciuto e cercherà di fare il possibile per rimediare allo sbaglio che ha fatto». Anche Alessio Paci di Orbetello è disoccupato e si arrangia con lavoretti di giardinaggio, mentre Antonino Manmana fa il meccanico all’Argentario.
Il sindaco è severo. «Tre cretini irresponsabili. È bene dare alle cose il nome che hanno». Va giù duro Emilio Bonifazi, presidente della Provincia e sindaco. «Tirare sassi da un cavalcavia è tanto stupido quanto criminale, non ci sono giustificazioni. Dobbiamo interrogarci sullo stato attuale della società e della famiglia perché non si deve sottovalutare niente ma sono convinto che non ci si debba nemmeno nascondere dietro a un dito. Di problemi ce ne sono tanti e a questi si aggiungono i cretini. Che adesso paghino per ciò che hanno fatto e che di loro se ne parli il meno possibile».