VERONA - «Bisogna agire dando il giusto tempo per affrontare la transizioni aiutando le imprese per non uccidere aziende e conoscenze. Bisogna evitare il populismo verde, il populismo ambientalista, e fare le cose serie mettendo al centro dell’attenzione le tecnologie e i cambiamenti culturali. Ma non è con la tassa sugli imballaggi che risolviamo il problema delle plastiche» rischiando di danneggiare così una industria della plastica italiana che è «leader in Europa e che offre posti di lavoro a 110 mila persone».
Così Emma Marcegaglia, Advisory Board di Fondazione Nord Est e presidente di Eni, oggi a Verona alla presentazione del rapporto della Fondazione Nord Est.
«Chi dice che dobbiamo fare solo con le rinnovabili rischia addirittura di creare danni» ha poi continuato parlando dei paesi in via di sviluppo come l’Africa a cui non si può imporre, quanto meno in questa fase, una limitazione energetica che pregiudicherebbe la crescita.
«È necessario investire nelle rinnovabili, nell’efficientamento energetico, nell’economia circolare, magari anche piantando foreste, che è il modo più efficiente e meno costoso per assorbire Co2. E noi lo stiamo facendo in Eni» ha poi aggiunto.E ancora: «Se guardo lo scenario complessivo del nostro Paese dove il tasso di occupazione è basso, la natalità è bassa e non abbiamo crescita, mandare in pensione a 62 anni persone che stanno bene e potrebbero continuare a lavorare secondo me non è una priorità».
Ha detto ancora Emma Marcegaglia.
Parlando di alcune riforme tra le quali quota 100 Marcegaglia ha poi spiegato che si potrebbero utilizzare eventuali risorse recuperate per «il reddito di cittadinanza, aiutando magari solo chi non è in grado di lavorare. Ma chi è in grado di lavorare - ha aggiunto - lo devi portare a lavorare».