BIBBONA. Andrà a processo l’idraulico di Cecina accusato di omicidio colposo e lesioni perché, secondo la procura, non chiudendo la valvola del gas all’interno della villetta avrebbe causato la deflagrazione e la morte di Martina Rossetti.
Michele Splendiani, 50 anni, idraulico di Cecina, il giorno prima dell’esplosione aveva eseguito dei lavori all’impianto di distribuzione del gas della villetta.
Martina Rossetti è morta dopo quarantadue giorni di agonia nel suo letto del reparto grandi ustionati dell’ospedale di Cisanello, a Pisa. Per oltre un mese è stata in coma farmacologico. Poi le sue condizioni sono diventate troppo gravi e non ce l’ha fatta. Giuliano Geri, invece, è sopravvissuto, ma da quella maledetta sera è costretto su una sedia a rotelle.
Ieri al tribunale di Livorno c’è stata l’udienza preliminare di fronte al giudice Marco Sacquegna. Ed è stata accolta la richiesta del pubblico ministero Pietro Peruzzi. Splendiani andrà a processo, con la prima udienza prevista per il 9 maggio. Senza domandare eventuali riti alternativi, la difesa, costituita dall’avvocato cecinese Federico Pazzaglia, aveva chiesto il non luogo a procedere.
La difesa porta d’altra parte avanti la tesi della non causalità tra l’attività svolta dall’idraulico e l’esplosione. Vuole cioè dimostrate che «l’evento (l’esplosione, ndr) verificato dall’accensione in cucina – spiega l’avvocato Pazzaglia –, non dipende direttamente dall’attività di Splendiani che, peraltro, aveva avvertito che sarebbe stato meglio evitare gesti simili». Per cercare di dimostrare tutto ciò in sede processuale sarà probabilmente chiesta un’ulteriore perizia tecnica.
In attesa dell’udienza del 9 maggio, è stata intanto ammessa la costituzione delle parti civili. Prisco Rossetti e Valentina Rossetti, padre e sorella di Martina, sono seguiti rispettivamente dagli avvocati Maria Alessandra Pisano e Bruno Neri che è anche il legale di Mario Piazza e del figlio minorenne della donna. Giuliano Geri è invece affiancato dall’avvocato cecinese Enrico Marinaie dalla legale Chiara Serradimigni.
«Le indagini portate avanti dalla procura sono state svolte con grande serietà – dice Marinai –. Ora, a maggio, inizierà in processo davanti al giudice Guarini per un evento che ha completamente stravolto la vita di un ragazzo».
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