VADA. Il rumore delle onde come unico suono percepibile in un litorale senza orme è un ricordo lontano. E l’immagine delle Spiagge Bianche deserte, offerta da un reportage che Il Tirreno ha pubblicato qualche tempo fa, pare un disegno d’epoca impresso nella mente. Il confronto tra il niente del lockdown e il tutto di ieri è impressionante. Auto in sosta nel parcheggio del Galafone. Mezzi incolonnati in attesa del proprio turno. Viottoli “apparecchiati” dai venditori ambulanti. Bagnanti sulla spiaggia. Bagnanti in fila al bar. Intorno, bagnini, vigili del fuoco e operatori a vigilare sulla sicurezza dei villeggianti.
Poco distante dal Punto Azzurro c’è il centro sportivo di Roberto Valente e Maurizio Coppola che, oltre a noleggiare lettini e ombrelloni, da qualche mese è munito anche di bar. Dietro al bancone ci sono Nina Nenci e Enrico Valente. «Abbiamo deciso di offrire un servizio in più - spiega Coppola - e per adesso siamo abbastanza soddisfatti. Qui la spiaggia è grande e riusciamo a gestire tutto bene».
Sull’ampio arenile gli ombrelloni sono praticamente ovunque, affiancati da tende e gazebo da cui provengono i suoni delle musiche più disparate. E al Lillatro, complice probabilmente anche la diversa grandezza della spiaggia, l’arenile è straripante. «Gli assembramenti ci sono - dice Claudio Rosi, uno dei bagnini della Virtus Buonconvento, realtà che gestisce le torrette in questo tratto di costa - Anche gli steward ci sono, ma il problema è che non hanno nessuna autorità e spesso a gente non li ascolta».
Ad aiutare gli assistenti ai bagnanti, nel fine settimana ci sono anche i vigili del fuoco del comando di Livorno con la moto d’acqua, la scuola italiana di salvataggio con i cani bagnino e gli operatori della Pubblica Assistenza di Rosignano. «Diamo assistenza ai bagnini e ai cittadini. Per ora c’è stato un recupero di alcune imbarcazioni, ma tutto è abbastanza tranquillo», dice Claudio Casprini, vigile del fuoco. «Fortunatamente fino ad adesso grossi problemi non ci sono stati - dice Alessio Vagelli, Pubblica Assistenza - Gli assembramenti, invece, ci sono. Ma purtroppo noi non possiamo farci nulla. Possiamo dare informazioni e spesso ripetiamo di mantenere le distanze. Ma poi la gente fa come vuole».
PARCHEGGI SENZA TARIFFA ORARIA E SENZA POS
Alcuni parcheggi gratuiti esistono, ma sono dosati con il contagocce. Per il resto lasciare l’auto al Galafone tutto il giorno costa 10 euro. C’è un biglietto per mezza giornata da 6 euro che vale dalle 14 alle 20, ma non esiste tariffa oraria. Quindi, per fare un esempio, chi arriva alle 9 paga comunque 10 euro, anche se ha intenzione di rimanere un paio d’ore. Ticket anche per le moto: 4 euro tutto il giorno e 2 euro dalle 14 alle 20. Questa organizzazione della sosta è stata in grado di attirare su di sé parecchie critiche. Anche perché il costo del parcheggio quest’anno è stato aumentato per riuscire a pagare gli steward. Al Lillatro la tariffa è diversa, ma non di molto: biglietto giornaliero 8 euro, mezza giornata 5 euro.
Ieri mattina le auto arrivavano in continuazione. Ma c’è chi ha avuto qualche difficoltà perché, per esempio, al casottino della Nuovo Futuro non c’è il pos, quindi è impossibile pagare con bancomat e carte. «Cash only. Solo contanti», dice l’operatrice ad un automobilista che mostra il bancomat.
«Il lavoro va bene, non ci sono grandi difficoltà, tranne quando arrivano i pullman perché bloccano tutto ed hanno difficoltà a passare - dice Lucia Bassi, operatrice della Nuovo Futuro - sul costo dei parcheggi qualche protesta c’è, ma c’era malcontento anche quando il biglietto costava 8 euro. Ed è stato così per tanti anni».
Oltre all’operatrice addetta al parcheggio, al Galafone ce n’è anche un’altra che si occupa di dare informazioni ai turisti. «Ricordo alle persone di mettersi le mascherine - dice Benedetta Perna - di mantenere le distanze sulla spiaggia. Mi occupo dell’informazione quindi. Non ho avuto tante lamentele, qualcuno per esempio si lamentano della spiaggia: dicono che verso il Fine il litorale non è molto pulito».