GABBRO. Per muoversi da casa, rigorosamente coi fuoristrada o con le vecchie auto a trazione integrale, devono fare lo slalom fra buche e voragini. Ostacoli sempre più numerosi che appena piove diventano insidiosi, riempiendosi d’acqua senza dare più alcun riferimento sulla profondità. Nonostante gli abitanti, da tempo veri e propri piloti di rally, su quel tratto di sterrato sappiano esattamente dove passare per non bucare le gomme o rompere le sospensioni. A differenza dei numerosi automobilisti di passaggio, che invece rischiano ogni giorno. Proteste degli abitanti di via di Castelpiero, una strada che collega la regionale 206 a Castelnuovo della Misericordia, Nibbiaia e Gabbro attraverso via Traversa livornese.
«Negli ultimi anni non c’è mai stata manutenzione», fanno sapere le 20 famiglie che vivono in zona o hanno interessi nelle aree circostanti, magari semplicemente nei campi coltivati di cui si prendono cura.«Se c’è un’emergenza, qui l’ambulanza non riesce a passare – è la denuncia – ed è un problema non da poco, visto che oltre agli abitanti e ai proprietari dei terreni, in molti vanno su o lasciano la macchina a inizio via per venire a camminare, dato che qui vicino c’è pure il Parco culturale di Camaiano». Oltre alle buche, il problema è la natura che con l’incuria si riprende il suo posto. Piante e alberi, da bordo strada, invadono sempre più la carreggiata. Con gli abitanti che le tagliano da soli, senza contare sull’aiuto di nessuno. «La notte fra il 9 e il 10 settembre 2017, mentre Livorno fu devastata dall’alluvione – proseguono – anche via di Castelpiero ebbe danni, seppur minori. A nostre spese prendemmo in affitto a una ruspa per liberarla da fango e detriti. La protezione civile di Rosignano arrivò solo a cose fatte, dicendo che era tutto a posto. Logico, ci avevamo pensato noi».