MASSA. L’amministrazione invita gli istituti scolastici “ad attivarsi” per allestire il presepe. Ma, di fatto, il presepe nelle scuole già si fa. In tutte tranne quelle che, per allestirlo, aspettano, da tradizione, l’8 dicembre.
Durante l’ultimo consiglio comunale del 29 novembre, infatti, è stata deliberata la mozione presentata da Marco Battistini (Lega) per impegnare il sindaco Francesco Persiani e l’assessore all’istruzione Nadia Marnica ad “attivarsi nei limiti delle competenze perché in ogni scuola di ogni ordine e grado” venga allestito il presepe “testimonianza dei valori occidentali e dell’identità culturale di cui oggi, soprattutto nei giovani, si avverte un senso di smarrimento”.
La discussione in consiglio è stata accesa e ha diviso i presenti fra chi vede in questo “invito” rivolto agli istituti scolastici un modo per «politicizzare il natale», come spiega Agostino Incoronato (Uniti per la città), e chi invece lo considera un segnale che le istituzioni tengono «alle proprie origini» come sostiene Filippo Frugoli (Lega). Poi c’è anche chi, come il consigliere Piergiuseppe Cagetti (Persiani sindaco), rimarca la necessità di allestirlo in quanto simbolo «contro l’integralismo salafita».
Gli istituti scolastici, da parte loro, spiegano che il presepe non ha «mai rappresentato un problema». E che il suo allestimento viene discusso «con estrema delicatezza» in base alla composizione di ogni singola classe, alternando di anno in anno i temi scelti per le recite di natale e cercando di evitare che il presepe diventi simbolo di divisione. Anche perché il personale docente delle scuole, che ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica sono autonome, è chiamato anche a recepire le “linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”, un documento che rappresenta “uno strumento di lavoro” attraverso il quale “affrontare ciascuna situazione nella consapevolezza che lo studente di origini straniere può costituire un’occasione per ripensare e rinnovare l’azione didattica a vantaggio di tutti”, e che sostanzialmente rimarca “l’affermazione del principio pedagogico sulla valutazione degli alunni stranieri, come equivalente a quella degli alunni italiani”.
Nel rispetto di queste linee guida e della propria autonomia, la tradizione del presepe è viva e vegeta nelle scuole. È già visitabile alla scuola d’infanzia Fucini di viale Stazione, alla D’Acquisto di Cervara, alla Camponelli seppur «stilizzato», all’istituto di via Puliche lo allestiranno in base al percorso «curriculare stabilito» basato su «progetti di solidarietà e inclusione». A Turano sottolineano che mancano gli spazi e «non ci siamo mai posti il problema – dice la maestra Daniela Pennoni - lasciando liberi i bambini ed evitando imposizioni».
Le dirigenti scolastiche confermano. Stefania Figaia del comprensivo Massa 6 dice che «generalmente è sempre stato fatto in maniera naturale, in linea con la voglia di festeggiare». Ed essendo in reggenza anche al liceo s Fermi spiega che «la rappresentazione della natività verrà curata dal professore di religione». Marilena Conti del comprensivo Malaspina Staffetti e Don Milani (Comasca, Poggi, Turano) spiega: «Non abbiamo problemi del genere, lo faremo» e Alessandra Valsega, dirigente di Massa 3 e reggente della direzione didattica Massa 2, dichiara di «aver affrontato sempre con estrema delicatezza
ed interpretando le esigenze di ogni classe l’argomento. Sono stupita - aggiunge - della delibera e dell’attenzione che è stata dedicata a questo tema (leggi articolo sotto) diversamente da quanto fatto per l’accorpamento della direzione didattica 2». —