
BARGA. La madre era morta da quasi tre anni ma lui avrebbe continuato a riscuotere le congrue pensione del genitore, più la reversibilità. Fino a quando, almeno, è stato denunciato dall’Inps alla procura, che ora indaga per truffa.
L’uomo, 67 anni originario di Ragusa, secondo l’esposto firmato dal direttore della sede lucchese dell’istituto previdenziale, dal primo novembre del 2012 fino al 31 luglio del 201, data nella quale è stata scoperta la truffa dall'Inps, ha riscosso emolumenti pensionistici, che non gli spettavano, per circa 75mila euro. E verosimilmente avrebbe continuato a prelevare dal Postamat se non fosse stato scoperto dall'Inps che ha interrotto l'erogazione della pensione alla donna che era deceduta il 7 ottobre del 2012 all’età di 87 anni. L'uomo, quindi, non avrebbe avvisato l'istituto del decesso della madre evidentemente per poter continuare a riscuotere le pensioni (una di invalidità civile e una dell’Inpdap), per il quale aveva ricevuto dalla madre una regolare delega a incassare. Ora, quindi, rischia una severa condanna oltre a dover restituire il denaro percepito indebitamente.
Secondo quanto esposto dal direttore dell’Inps di Lucca, l’indebita appropriazione delle pensioni sarebbe stata scoperta a seguito dei controlli che l’Istituto esegue sui dati inviati dai vari uffici incaricati di liquidare le pensioni.
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Oltre a tutte le acquisizioni del caso, uno dei primi punti sarà verificare l'esistenza dei presupposti, stabiliti dalla legge, per l'eventuale spettanza della pensione di reversibilità delle persone defunte, costituiti, in estrema sintesi, dall'essere coniuge, figlio o nipote minore o genitore ultra sessantacinquenne o fratello (o sorella) inabile al lavoro e, in ogni caso, fiscalmente a carico del defunto.
Questa verifica andrà effettuata anche nel caso della pensionata di Barga, anche se il caso non sembra ricadere in questi stretti paletti. In caso di processo è più che probabile che anche l’Inps decida di partecipare in qualità di parte civile.